L’alcol? Un nemico da indebolire. Sempre più italiani fanno uso di bevande alcoliche e non accennano a diminuire gli incidenti stradali post sbronza e gli accessi al Pronto soccorso dovuti a un gomito un po’ troppo all’insù. Spesso i protagonisti di questa amara condizione sono gli adolescenti, perlopiù 16-17 anni, concorrenti assidui del binge drinking, vera “abbuffata di alcolici” che si traduce in un’immediata ubriacatura, con conseguente perdita del controllo. La prevalenza di consumatori a rischio di sesso maschile è superiore a quelle delle donne per tutte le classi di età a eccezione dei ragazzi. È questa la fotografia tracciata dalla Relazione sugli interventi realizzati nel 2019 in materia di alcol e problemi correlati esposta in Parlamento dal Ministro della Salute Roberto Speranza e che coinvolge direttamente 8 milioni e 700 mila consumatori italiani a rischio. Inoltre, sulla base dei dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) nel corso del 2018 si sono registrati complessivamente 55.032 dimissioni ospedaliere, caratterizzate dall’avere indicata almeno una patologia attribuibile all’alcol. Nel corso dello stesso anno inoltre si sono verificati nel complesso 40.083 accessi in Pronto Soccorso (quasi 1.000 accessi in più rispetto all’anno precedente), caratterizzati da una diagnosi principale o secondaria attribuibile all’alcol. Di questi il 70% fa riferimento ad accessi di maschi e il restante 30% ad accessi di donne.
Ancora, delle 55.032 dimissioni ospedaliere, il 59% presenta tale diagnosi come principale motivo del ricovero, mentre per il restante 41% la diagnosi correlata all’alcol è secondaria. La distribuzione mostra la netta prevalenza delle patologie epatiche croniche, come steatosi, epatite e cirrosi (56,2% delle dimissioni); seguono le sindromi da dipendenza da alcol, come intossicazione acuta (ubriacatezza acuta in corso di alcolismo) e alcolismo cronico e dipsomania (22,4%).
Ben 65mila sono le persone alcoldipendenti prese in carico dai servizi algologici e oltre 5 mila invece gli incidenti stradali rilevati da Polizia e Carabinieri. La prevalenza dei consumatori a rischio mostra che nel 2018 il 23,4% degli uomini e l’8,9% delle donne di età superiore a 11 anni, per un totale di quasi 8.700.000 individui non si sono attenuti alle indicazioni di salute pubblica sul consumo di bevande alcoliche (Linee Guida per una sana alimentazione – Centro di Ricerca e Nutrizione anno 2018). La fascia di popolazione più a rischio per entrambi i generi è quelle dei 16-17enni seguita dagli anziani ultra 65enni. Verosimilmente a causa di una carente conoscenza o consapevolezza dei rischi che l’alcol causa alla salute, circa 800.000 minorenni e 2.700.000 ultra sessantacinquenni sono individui da considerare a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate, esattamente quei target di popolazione sensibile per i quali gli OMS e Commissione Europea raccomandano politiche di intervento, tese a sensibilizzare le persone sulla non conformità dei loro consumi alle raccomandazioni di sanità pubblica.