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Bonus terme, boom di richieste in tutta Italia
Gli italiani hanno bisogno di relax. È questa la giusta sintesi del risultato raggiunto nella sola prima giornata di richiesta del bonus terme. Sono tanti infatti gli stabilimenti termali che sin dalle prime ore di lunedì 8 novembre, il click day, hanno dichiarato il Sold out chiudendo le pre-prenotazioni perché letteralmente assaliti dalle richieste della misura varata dal Governo con lo scopo di sostenere la ripresa di uno dei settori più colpiti dalla pandemia da Covid-19.
Così come definito dal Ministero dello Sviluppo Economico, il bonus equivale infatti a uno sconto del 100% sul prezzo d’acquisto dei servizi termali prescelti, fino a un massimo di 200 euro. È individuale, non cedibile a terzi, né a titolo gratuito né in cambio di un corrispettivo in denaro, e svincolato dall’acquisto di ulteriori servizi. L’incentivo è a disposizione di tutti i cittadini maggiorenni, senza limiti di Isee o legati al nucleo familiare, fino a esaurimento dei 53 milioni di euro stanziati, per un rilascio di circa 265 mila voucher.
L’Italia è dotata di un sottosuolo ricco di risorse idriche e minerali, tanto che sono stati gli antichi romani a investire per primi nelle acque termali facendo ereditare questo spirito agli uomini moderni. Combattono gli stati infiammatori, migliorano l’attività delle vie respiratorie, compresi i disturbi procurati dalle diverse allergie e donano immediato relax. Se in epoche passate le terme erano un vero e proprio centro ricreativo e di aggregazione, con al loro interno centri sportivi, piccoli teatri, locande, ristoranti e saloni per le feste, oggi invece rappresentano un vero e proprio presidio del benessere e del relax ma anche il rimedio migliore per ritemprare spirito e corpo. E ancora, grazie ai molteplici servizi di cui possono usufruire i clienti, come i massaggi, i fanghi, le cure termali e i percorsi personalizzati per la cura di patologie osteoarticolari, dermatologiche o respiratorie, rappresentano anche un luogo dove poter proseguire la degenza a seguito di un disturbo legato all’apparato respiratorio.
Il decreto legge 23 luglio 2021, n. 105, relativo alle “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche” ha introdotto l’articolo 9-bis con il quale si stabilisce che, dal 6 agosto, all’interno della zona bianca, l’accesso a piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive (di cui all’art. 6 del decreto Riaperture), limitatamente alle attività al chiuso, è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di green pass. Queste disposizioni, tuttora valide, si applicano anche nelle zone gialla, arancione e rossa, laddove i suddetti servizi e attività siano consentiti e alle condizioni previste per le singole zone. Non si applicano, invece, ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale (al di sotto dei 12 anni) e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della Salute.