“Al termine di una lunga e difficoltosa trattativa con il mio team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri”. Ad annunciarlo alla Figc è il capo delegazione degli Azzurri Gianluca Vialli spiegando in questo modo la sua assenza nelle prossime gare della Nazionale, attesa nel 2023 dall’inizio delle qualificazioni all’Europeo 2024. “L’obiettivo – ha commentato – è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi”.
Nel 2017 a Gianluca Vialli è stato diagnosticato un tumore al pancreas che lo ha portato a vivere un momento complesso caratterizzato da terapie, intervallate da attesi ritorni nel mondo del calcio al fianco dell’ex compagno alla Sampdoria Roberto Mancini per seguire la Nazionale. Vialli ha vissuto ciò che tutti i pazienti oncologici devono affrontare una volta diagnosticata la forma tumorale: intervento chirurgico e sedute di chemioterapia. Il tumore del pancreas si manifesta quando alcune cellule, nella maggior parte dei casi le cellule di tipo duttale, si moltiplicano in modo incontrollato. Secondo il rapporto dell’Associazione Italiana Registri Tumori del 2021, annualmente in Italia si registrano oltre 14 mila diagnosi. Analizzando la situazione nello specifico: i nuovi casi in Italia sono passati da 12.500 nel 2015 a 14.300 nel 2020, soprattutto uomini tra i 65 e i 69 anni e donne tra i 75 e i 79. Nonostante la prognosi sia spesso grave, è sensibilmente migliorata rispetto a un decennio fa, ma si deve fare ancora molta ricerca scientifica per rendere la diagnosi più precoce e le terapie più efficaci, nonché per sensibilizzare la popolazione alla prevenzione e conoscenza dei sintomi di questa neoplasia.
La dolorosa esperienza con la malattia è stata raccontata per la prima volta da Vialli nel 2018 quando ha confessato di aver indossato un maglione sotto la camicia, per non sembrare troppo dimagrito e per non offrire all’esterno l’immagine dell’uomo gravemente malato. Dopo 17 mesi di chemioterapia, nella primavera 2020, aveva annunciato l’assenza della malattia. “Il cancro – aveva detto – è più forte di me e se lo combatti perdi. Lui è un compagno di viaggio indesiderato, ma devo andare avanti”.