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Cannabis. Sì della Camera per l’uso medico
La Camera ha approvato la proposta di legge sulla coltivazione e la somministrazione della cannabis ad uso medico. Quali sono le principali novità?
Sì dell’Aula della Camera alla proposta di legge sulla coltivazione e la somministrazione della cannabis ad uso medico. I voti a favore sono stati 317, 40 i contrari, 13 gli astenuti. Il testo passa ora al Senato. Contro hanno votato i deputati di FI e Lega, FdI e Udc. Intanto Israele potrebbe diventare presto il più grande esportatore di cannabis medica per tutti quei paesi del mondo dove l’uso medico di questa sostanza è legale. Il direttore generale del Ministero delle Finanze Shai Babad ha dichiarato a YnetNews che, poiché Israele è uno dei paesi più avanzati nella ricerca e nello sviluppo della cannabis medica, “parecchi paesi ci hanno già contattato” aprendo le porte alla possibilità di esportare.
L’uso medico della cannabis detiene alle sue spalle una storia millenaria condivisa da molte culture in tutto il mondo. Molti studi hanno dimostrato che all’interno della pianta convivono oltre 750 sostanze di cui 113 presentano una struttura analoga ai principali cannabinoidi, alcuni dei quali con azioni contrapposte, la cui concentrazione e distribuzione può variare sensibilmente in funzione del profilo genetico della pianta e dello stress a cui è sottoposta durante la sua crescita. Se in passato la si assumeva mediante la combustione e l’inalazione delle inflorescenze essiccate della pianta, oggi si studiano e utilizzano preparazioni a base di cannabinoidi sintetici o estratti titolati dalla pianta, con cui si possono eseguire adeguate sperimentazioni cliniche. Gli impieghi della cannabis ad uso prettamente medico sono presenti in studi clinici controllati e studi osservazionali, nelle revisioni sistematiche e nelle metanalisi della letteratura internazionale indicizzata. I risultati di questi studi non sono conclusivi sull’efficacia dell’uso medico della cannabis in alcune patologie; in molti casi le evidenze scientifiche sono di qualità moderata o scarsa, con risultati contraddittori e non conclusivi, mancano, inoltre, dati a supporto di un favorevole rapporto rischio/beneficio per la cannabis, tuttavia vi è l’indicazione a proseguire nelle ricerche per ottenere evidenze definitive.
Con il testo passato alla Camera dunque si fissano criteri uniformi su tutto il territorio nazionale garantendo ai pazienti equità d’accesso, si promuove, inoltre, la ricerca scientifica sui possibili impieghi medici e si sostiene lo sviluppo di tecniche di produzione e trasformazione per semplificare l’assunzione. Quali sono le principali novità?
CANNABIS A USO TERAPEUTICO. Il medico, se la proposta dovesse essere approvata anche dal Senato, potrà prescrivere medicinali di origine vegetale a base di cannabis per la terapia del dolore e altri impieghi. La ricetta (oltre a dose, posologia e modalità di assunzione) dovrà recare la durata del singolo trattamento, che non può superare i tre mesi.
MEDICINALI A CARICO DEL SSN. I farmaci a base di cannabis prescritti dal medico per la terapia del dolore e impieghi autorizzati dal ministero della Salute saranno totalmente a carico del Servizio sanitario nazionale. Se prescritti per altri impieghi non rientrano allora nel regime di rimborsabilità. Varrà tuttavia l’aliquota Iva ridotta al 5%.
PRODUZIONE DI CANNABIS. Coltivazione della cannabis, preparazione e distribuzione alle farmacie sono affidate allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Se necessario può essere autorizzata l’importazione e la coltivazione presso altri enti. Sono stanziate risorse per un milione e 700mila euro.
MONITORAGGIO PRESCRIZIONI. A regioni e province autonome spetta il compito di monitorare le prescrizioni, fornendo ogni anno all’Istituto superiore di sanità i dati aggregati per patologia, età e sesso dei pazienti sotto terapia di cannabis, nonché quello di comunicare all’Organismo statale per la cannabis il fabbisogno necessario per l’anno successivo.
INFORMAZIONE E PROMOZIONE RICERCA. Norme specifiche prevedono campagne di informazione, aggiornamento periodico dei medici e del personale sanitario impegnato nella terapia del dolore e promozione della ricerca sull’uso appropriato dei medicinali a base di cannabis.