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Cardiopatia congenita, ‘Cuori ribelli’ assiste i bambini meno fortunati nel mondo

Fare rete tra realtà dell’ambito medico sanitario e del terzo settore. È questo lo spirito condiviso da Eurosets, azienda del distretto biomedicale dei comuni dell’area nord di Modena, e dalla onlus ‘Una Voce per Padre Pio’, attiva nel portare assistenza sanitaria in Paesi in via di sviluppo, unite dal progetto ‘Cuori ribelli’. Il nostro viaggio lungo i binari della buona sanità e del welfare fa tappa oggi in due regioni d’Italia per raccontare un’esperienza virtuosa avviata a favore di bambini malati e vulnerabili, che vivono in condizioni socio-economiche disagiate, in Paesi con reddito pro-capite molto basso in cui la sanità è spesso solo a pagamento.
È questo lo scopo di ‘Cuori Ribelli’ che offre accesso a cure specialistiche gratuite ai minori dei Paesi africani subsahariani (Senegal, Costa D’Avorio, Burkina Faso, Benin, Camerun, Kenya) prevedendo visite periodiche di screening e follow-up cardiologico e, laddove possibile, interventi di cardiochirurgia. In questi Paesi infatti la cardiopatia congenita è una causa importante di mortalità in età pediatrica.
L’azienda del distretto biomedicale di Medolla, a Modena, ha donato diversi dispositivi per il supporto al bypass cardiopolmonare, tra cui ossigenatori “Trilly” – dispositivo specifico per i pazienti in età pediatrica – e circuiti per la circolazione extracorporea, fondamentali per supportare le funzioni di cuore e polmoni e per effettuare interventi di cardiochirurgia.
La missione, che si è svolta dal 13 al 23 marzo all’Hopital General de Yaoundé, capitale del Camerun, ha consentito di intervenire su 21 bambini affetti da patologie cardiache congenite, tra cui difetti interventricolari, tetralogia di Fallot, canale atrioventricolare completo.
“Purtroppo in Paesi come il Camerun non è ancora attiva una diagnosi puntuale delle patologie cardiache post-natalità. Pensiamo ad esempio alla tetralogia di Fallot che in Italia viene diagnosticata a 4 mesi, mentre qui troviamo bambini di 9 anni che ne sono affetti – fa sapere tramite una nota stampa Salvatore Agati, Direttore Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo ‘Bambino Gesù’ Taormina, a capo del team chirurgico per questa missione –. Qui la diagnosi avviene quindi in presenza di sintomi quali la crescita rallentata e l’affaticamento allo sforzo, quando la patologia è già fase conclamata. I bambini con queste malattie rischiano di non vedere il futuro anche a causa di banali influenze se non vengono trattati al più presto”.
Dopo una prima fase di screening di 30 bambini con sospetta cardiopatia congenita, a cura del team medico camerunense, sono stati individuati pazienti da trattare in una fascia d’età compresa tra l’anno e i 16 anni. “Nel 2024 – precisa Vincenzo Palumbo, Presidente e Fondatore di “Una voce per Padre Pio” – sono stati operati ben 45 bambini. Questa è la prima missione del 2025 e speriamo ne seguiranno molte altre grazie al sostegno e alla generosità di aziende come Eurosets. Da anni puntiamo anche alla formazione del personale locale con l’obiettivo di renderli completamente autonomi anche su interventi più complessi e, con grande orgoglio, possiamo affermare che il Camerun sta diventando sempre più un hub di cardiochirurgia pediatrica nell’Africa Centrale, un riferimento anche per i paesi limitrofi”.