La carta d’identità della persona comincia dall’analisi del regime alimentare che segue. Partirà da questo presupposto la conferenza nazionale sulla nutrizione che da martedì 21 a mercoledì 24 febbraio avrà luogo a Roma, presso l’Auditorium “Biagio D’Alba” del Ministero della Salute. L’evento, che sarà anche trasmesso in diretta streaming sul sito internet e sui canali YouTube e Facebook del Ministero, rappresenta una vera e propria opportunità di confronto tra istituzioni, società scientifiche, università, associazioni, consumatori e rappresentanti della filiera agroalimentare per affrontare i temi principali in ambito nutrizionale e per evidenziare gli aspetti critici del sistema. Un’analisi approfondita sulle politiche che l’Italia intende perseguire nel prossimo futuro per garantire al Servizio Sanitario Nazionale un ruolo sempre più impattante nel settore, in grado di contribuire ad assicurare interventi omogenei su tutto il territorio nazionale.
Perché investire in nutrizione preventiva e clinica? Come riorganizzare una nutrizione preventiva e clinica. Con quale fattibilità? Sono queste alcune delle domande a cui si cercherà di dare risposta nel corso della tre giorni, occasione in cui si parlerà anche di incertezza alimentare, smarrimento nutrizionale e malnutrizione, con riferimenti diretti alla ristorazione collettiva per la promozione della salute, il contrasto alle diseguaglianze, la sostenibilità ambientale e gli sprechi.
In Italia più di 25 milioni di persone, di cui oltre 23 milioni di adulti e 2,2 milioni di bambini e adolescenti, sono in sovrappeso od obese. È quanto emerge dal 4° Italian Barometer Obesity Report, realizzato sulla base dei dati raccolti nel 2021 da Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBDO), in collaborazione con ISTAT, Coresearch, Bhave e Novo Nordisk, e presentato lo scorso 29 novembre. Per contrastare il fenomeno dilagante a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale, occorrerebbe approfondire il concetto di nutrizione preventiva, che si utilizza per individuare, studiare e correggere gli errori nell’alimentazione e nelle abitudini alimentari delle persone che, in questo modo, verranno educate ad acquisire buone abitudini, con il fine di evitare malattie legate a una cattiva alimentazione.
Stando invece al rapporto redatto dall’associazione Helpcode che si occupa dei diritti dei bambini e dall’Istituto pediatrico genovese Giannina Gaslini, il nostro paese si colloca al secondo posto in Europa per diffusione dell’obesità infantile tra i maschi (21%) e al quarto per quella femminile (14%). Inoltre, sono circa 1 milione e 300 mila i minori che vivono in condizioni di povertà assoluta senza una alimentazione adeguata e corretta. Sulla base dello studio diffuso nel settembre 2022, in Italia il problema del soprappeso e dell’obesità in età infantile si riscontra principalmente al sud, tra Molise, Campania e Calabria. Per quanto riguarda le abitudini alimentari, l’8% dei bambini salta la prima colazione e il 33% la fa inadeguata, il 53% fa una merenda troppo abbondante e a tavola il 20% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura mentre durante la giornata il 36% consuma ogni giorno bevande zuccherate gassate.