La Voce di MBA

Che genitore sei? Stili genitoriali a confronto

genitori

genitori

Il rapporto tra genitori e i figli si è modificato nel corso degli anni.
Se nel dopoguerra gli equilibri tra i diversi membri della famiglia, erano centrati attorno alla figura del padre-padrone, a cui gli altri membri della casa obbedivano ciecamente, dagli anni ’60 il ruolo del capofamiglia ha lasciato sempre più spazio a un padre meno padrone e più amico.
Oggi forse siamo passati da un’esagerazione all’altra, con il genitore che viene percepito dai ragazzi come un confidente, un amico, perdendo di fatto il suo ruolo originario. Assistiamo in alcuni casi addirittura ad un´inversione di ruoli, con i genitori sempre più preoccupati di (non) poter piacere ai propri figli e pronti a tutto pur di accaparrarsi le loro simpatie. Questo è vero soprattutto nei casi di separazione e divorzio, in cui ciascun genitore cerca di attrarre a sé la prole, forse per ripicca nei confronti dell´ex partner, o forse soltanto per paura di restare solo. Se la disciplina non è più imposta (meglio, proposta) nella vita di tutti i giorni, vengono a mancare le basi del rispetto, tanto fondamentali per una convivenza civile.
Pur essendoci mille modi per essere genitori la psicologia ha individuato quattro stili genitoriali sulla base della combinazione di due livelli: un livello di controllo (che si riferisce all´influenza genitoriale, attraverso meccanismi di controllo e di supervisione, per stimolare comportamenti socialmente adeguati nei figli) e un livello di supporto (che si riferisce al sostegno, alla vicinanza emotiva e alla disponibilità a soddisfare i bisogni dei figli, attivando meccanismi che stimolano l’autoregolazione e l’affermazione di sé).
Il modello proposto da Diana Baumrind delinea quattro diversi stili genitoriali:

Ciascuno stile genitoriale ha delle conseguenze sui comportamenti dei bambini. Di questo ne parleremo nel prossimo articolo.
 
 
 

Exit mobile version