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CIAO, ANNA MARCHESINI. MUORE LA FAMOSA ATTRICE MALATA DA TEMPO DI ARTRITE REUMATOIDE
Pochi giorni fa ci ha lasciati una grande attrice, Anna Marchesini, da tempo malata di artrite reumatoide. Si tratta di una malattia che, se non diagnosticata in tempo e non curata, comporta diversi rischi e complicanze, anche di tipo cardiovascolare e respiratorio.
“Prima che lo sappiate da quel tritacarne dell’informazione tengo a dirlo io. Ora in questo momento è morta mia sorella Anna Marchesini. Grazie a tutti. Non sarò in grado di rispondervi”. E’ stato questo post del fratello Gianni Marchesini, a dare notizia della morte dell’attrice e comica Anna Marchesini, da tempo malata di artrite reumatoide. Era il 2006 quando durante la tournée de ‘Le due zittelle’, l’attrice ha avuto il primo violento attacco costringendola ad annullare le recite in tutta Italia ed assentarsi dalle scene per due anni.
Che cos’è l’artrite reumatoide?
E’ una malattia infiammatoria autoimmune, cioè una particolare condizione in cui l’organismo reagisce contro se stesso, non riconoscendo i tessuti corporei come propri. Nello specifico, il tessuto colpito è la membrana sinoviale articolare deputata alla produzione del liquido lubrificante, che garantisce la mobilità dei capi articolari.
La patologia, secondo i dati, colpisce lo 0,5% della popolazione adulta, per cui in Italia si possono stimare 250-300 mila pazienti. Insorge in media a 55 anni, ma abbiamo anche casi in età giovanile e altri dopo gli 80 anni. Le donne sono le più colpite, con un rapporto di 4 a 1.
L’artrite reumatoide, se non diagnosticata in tempo e non curata, comporta il rischio legato alle comorbidità secondarie, che sono di tipo cardiovascolare e respiratorio, e possono portare a morte prematura.
Quali sono i “campanelli d’allarme” da non sottovalutare?
Mutua Mba, società di mutuo soccorso, prima in Italia per numero di associati, con la mission di garantire un corretto e veloce accesso alla diagnosi precoce, in questo articolo riporta delle notizie utili fornite dagli esperti.
Non sono da sottovalutare alcuni segnali, quali ad esempio gonfiore alle articolazioni, rigidità mattutina, la bilateralità e il coinvolgimento spesso “migrante” delle grandi articolazioni con dolore alla palpazione.
L’artrite reumatoide, infatti, colpisce contemporaneamente entrambe le articolazioni dei polsi e delle mani, le caviglie, i piedi e le ginocchia. La diagnosi tempestiva e l’accesso alle cure sono fondamentali per evitare le conseguenze dovute ad un aumento del rischio di problemi cardiovascolari. A causa della malattia, si ha un esperimento del tessuto interessato con infiammazione cronica e la formazione di nuovi vasi sanguigni nella zona malata. Questa condizione infiammatoria permette la diffusione di diverse sostanze nocive che hanno un ruolo importante nell’infarto e nell’ictus, motivo per il quale è fondamentale diagnosticare presto la malattia e iniziare le cure. La prima raccomandazione è infatti quella di rivolgersi ad un centro di reumatologia entro 12 settimane dalla comparsa dei primi sintomi. Questo consente di portare il 50% dei pazienti in remissione.
La diagnosi precoce e la giusta terapia sono quindi gli strumenti essenziali per combattere la malattia.
Per quanto concerne la prima, dopo la valutazione clinica, si procede con una semplice radiografia e degli esami del sangue; in particolare viene fatta la ricerca e il dosaggio di alcuni anticorpi quali il fattore reumatoide e l’anticitrullina oltre al dosaggio degli indici di infiammazione.
Recentemente, con lo sviluppo delle nuove tecnologie diagnostiche strumentali, come l’ecografia articolare, è possibile evidenziare l’ispessimento dei tessuti e con l’eco doppler anche le più fini alterazioni di flusso sanguigno tipiche della malattia. Strumenti questi di notevole aiuto sia per la diagnosi che per il monitoraggio della risposta alla terapia.
La terapia classica ancora oggi utilizzata prevede l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei, farmaci cortisonici ad alto dosaggio e immunosoppressori, tutti con importanti e spesso gravi effetti collaterali. Negli anni, la ricerca farmacologica ha permesso l’introduzione dei più moderni farmaci, così detti biologici, che sono risultati molto validi nel controllo della malattia, con meno effetti collaterali e che, probabilmente in futuro saranno in grado di cambiare veramente il destino del malato.
Essendo terapie da assumere per lunghi periodi, nel caso in cui dovessero presentarsi dei problemi con alcuni medicinali, il consiglio è quello di parlarne con il reumatologo, senza interrompere le cure.
La diagnosi precoce e la giusta terapia sono quindi diventati gli strumenti essenziali per combattere la malattia. La raccomandazione principale è quella della tempestività: alla comparsa dei primi sintomi rivolgersi ad un centro di reumatologia in modo tale da individuare la malattia, nel caso si trattasse di artrite reumatoide, e bloccarla in tempo.
Per la Società Italiana Reumatologia infatti “la diagnosi precoce è fondamentale”.
Anna Marchesini ci ha lasciati a causa di questa malattia che l’ha segnata per molti anni anche se lei nella sua biografia non ne ha parlato.
Sul sito ufficiale nel post scriptum in chiusura della sua biografia la lettera d’amore all’adorata Accademia Silvio D’Amico: “P.S.: Ho già adocchiato una vetrinetta in sala riunioni con un piccolo cofanetto verde di porcellana, credo. Ritengo sia ideale per contenere le mie ceneri . E’ una aspirazione che piano piano troverò il coraggio di far uscire alla luce. Che detto di un mucchietto di ceneri non è appropriato. Posso tentare…. e se mi ribocciano? E se poi l’Accademia trasloca? E se durante il trasloco il cofanetto verde si rompe? No eh! essere spazzata via dall’Accademia no mai più!”.
Ciao Anna, non sarai mai spazzata via dalle nostre menti. Impossibile dimenticare un’artista come te, una donna che, come ha affermato alle agenzie stampa tuo fratello, ha dimostrato fino all’ultimo una incredibile capacità di lottare.
Fonte foto Facebook – pagina non ufficiale Anna Marchesini