La Voce di MBA

Clima arido e asma: la correlazione che unisce la strana coppia

Il 5% della popolazione italiana, circa 3 milioni di persone, deve fare i conti con l’asma, patologia che comporta l’infiammazione dei bronchi e che necessita di livelli massimali di terapia con cortisonici e broncodilatatori per essere controllata. L’87% dei pazienti presenta almeno una comorbidità, il 77% almeno due. Le comorbidità includono patologie che hanno un meccanismo d’azione comune con l’asma, come la rinosinusite o la poliposi nasale, ma anche malattie croniche conseguenti all’uso protratto di cortisonici per via sistemica (come obesità, diabete, ipertensione arteriosa). Un substrato allergico è stato riscontrato nel 73% dei casi. Il 16% dei pazienti è intollerante ad aspirina o FANS mentre il 7% soffre di disturbi psicologici come ansia e depressione.

Stando agli esperti, più il clima diventa arido maggiori sono per l’uomo le complicanze di carattere respiratorio. A questo proposito, vari sono i contributi che arricchiscono la letteratura scientifica, tra cui si annoverano i risultati di una ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) sviluppata in collaborazione con sette università italiane, che ha rilevato una sincronia tra il ritmo ciclico dell’aridità e il ritmo ciclico dell’aumento dei casi di asma in Italia. Si tratta di uno studio condotto in due fasi distinte. La prima ha preso in considerazione i tassi di mortalità per asma negli Stati Uniti, con dati sanitari storici che hanno consentito di risalire sino al 1950. Tentando la correlazione con le oscillazioni cicliche della siccità è emerso come in America l’aridità condivide lo stesso schema di fluttuazione dei tassi di mortalità per asma, con una periodicità media di circa 44 anni. I tempi della climatologia sono lunghissimi mentre i dati sanitari abitualmente si conservano più sul breve periodo, spesso stagionali. Questo stesso studio poi è stato riadattato al contesto italiano: in questo modo sono stati elaborati i dati dell’incidenza dell’asma in Italia tra il 1957 e il 2006 e coinvolte 36.255 persone. In conclusione è emerso che la siccità e l’incidenza dell’asma in Italia sono correlate ed emergono con uno schema ciclico di 6 anni.

L’asma è una patologia che non fa notizia ma non per questo deve essere trascurata. Come scritto in apertura infatti non sono pochi gli italiani costretti ad affrontarla. Tuttavia, se in alcuni casi si presenta in modo episodico, in altri invece è cronica e, per questo, interferisce con lo svolgimento delle attività ordinarie. A seconda del tipo di asma cambiano anche i sintomi, che possono essere lievi oppure persistenti. È necessario poi distinguere tra asma bronchiale, patologia cronica, con cui il paziente deve convivere e che può gestire grazie al trattamento opportuno, e l’asma da allergia generalmente più presente negli adulti (50%) e nei pazienti più piccoli (80%). Sulla base delle statistiche fornite dall’Istituto Superiore di Sanità nel nostro paese circa 9 milioni di persone ogni anno vengono colpite da allergie respiratorie connesse ai pollini presenti nell’aria. L’asma allergica si manifesta con sintomi quando avviene il contatto diretto con allergeni, il più delle volte tramite inalazione.

Exit mobile version