Interessa prevalentemente i bambini di età inferiore ai cinque anni, si diffonde tramite contatto ravvicinato ed è stata individuata principalmente in Kerala, nell’India meridionale. È questa l’influenza del “pomodoro” o “tomato flu”, così denominata per via delle strane bolle/vesciche rossastre che compaiono sulla cute dei piccoli pazienti. Tra i mesi di maggio e luglio in India sono stati registrati oltre 80 casi con ulteriori influenze nel vicino stato del Tamil Nadu e nell’Odish. La malattia virale, che si aggiunge alle altre rubricate nel corso del nuovo anno, non sarebbe mortale anche se gli scienziati sono interessati a capire quali sono gli altri elementi che la connotano. Tra i sintomi: febbre, dolori articolari, mal di stomaco, mal di testa e piccole vesciche rosse.
Ad oggi comunque gli scienziati stanno cercando di capirci qualcosa in piùtanto è vero che, pur presentandosi simile alla chikungunya, alla dengue e alla malattia mani-bocca-piedi, al momento non esiste una terapia idonea. Per questa ragione i medici raccomandano l’isolamento, il riposo, abbondanza di liquidi per fare in modo che il corpo non si disidrati e acqua tiepida per alleviare le irritazioni ed eruzioni cutanee, oltre a terapie di supporto con farmaci per tenere a bada la febbre alleviando i sintomi, principalmente i dolori muscolari.
Il riferimento va al caso clinico pubblicato sulle pagine del Pediatric Infectious Disease Journal che riporta l’esperienza di due fratelli, rispettivamente di 13 mesi e 5 anni, tornati nel Regno Unito dal Kerala, dove avevano giocato con un altro bambino che secondo la madre aveva appena avuto l’influenza del pomodoro. Una settimana dopo i bambini hanno sviluppato un’eruzione cutanea composta da piccole vesciche piene di liquido, senza altri sintomi.
Come ha scritto il giornalista Julian Tang sul New Scientist, la “malattia mani-bocca-piedi esiste da secoli”. “Sono rimasto perplesso – ha scritto nel suo articolo – nel vedere questa tempesta mediatica”. Chiaramente si tratta di un’apprensione che negli ultimi tempi è sempre più giustificata dal contesto pandemico – dunque mondiale – che ha interessato gran parte dei paesi del mondo, India compresa. A questo proposito, in India la variante dominante è Centaurus, che in autunno minaccia di avanzare in modo massiccio anche in Europa. Segnalata per la prima volta in India negli scorsi mesi, si sarebbe evoluta da BA.2, a sua volta già variante di Omicron. Come scrive Repubblica, tra i primi ricercatori a puntare i riflettori su BA.2.75 c’è Tom Peacock, virologo all’Imperial College di Londra, che nel mese di luglio aveva individuato sulla nuova variante delle mutazioni sulla proteina Spike, con la quale il virus si aggancia alle cellule umane, che la rendono diversa a BA.2. l’influenza del pomodoro tuttavia non ha alcuna relazione con il virus Sars-CoV-2 e non è ritenuta pericolosa per la vita.