La provincia di Bologna è la prima a sperimentare il “tampone drive-thru”: l’esame che permette di verificare l’eventuale positività al Coronavirus viene cioè fatto agli automobilisti, in modo rapido e sicuro. Si tratta di un’innovazione già sperimentata con successo in Corea del Sud e in Australia, che permette di eseguire dodici tamponi all’ora, uno ogni cinque minuti.
Sono soprattutto i contatti stretti di casi positivi ad essere sottoposti al tampone, ma anche operatori sanitari e persone in quarantena potenzialmente guarite.
L’obiettivo dell’Ausl di Bologna è aumentare la capacità di effettuare tamponi e razionalizzando, nello stesso tempo, l’utilizzo delle risorse professionali e dei dispositivi di protezione degli operatori sanitari coinvolti.
Al momento, il tampone drive-thru è stato sperimentato a San Lazzaro di Savena, comune alle porte di Bologna, su 50 persone. L’azienda sanitaria di Bologna è la prima in Italia ad utilizzare questo sistema; nelle prossime settimane i drive thru verranno installati nei parcheggi di diversi ospedali di tutta la provincia. La sperimentazione andrà a sistema. “Con la protezione civile – ha spiegato ai microfoni di Etv Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento sanità pubblica AUSL Bologna – abbiamo già condiviso che avremo due postazioni mobili nel nostro territorio, collocate attorno a poli sanitari in funzione della domanda, per evitare alle persone di fare troppa strada e molti viaggi, consentendo di rimanere vicino alla propria casa”.
Chiaramente, ha precisato l’azienda sanitaria, “L’attività – precisa l’azienda sanitaria – non sostituisce i regolari tamponi effettuati a domicilio delle persone in isolamento da parte degli operatori dell’assistenza domiciliare e dell’igiene pubblica”.20