Quello del consumo di alcolici fuori dai pasti non è un problema che riguarda solo i giovani. Parte da questo presupposto la relazione presentata in Parlamento nel corso della Conferenza nazionale alcol 2022 (la tre giorni organizzata e promossa dal Ministero della Salute per fare il punto sullo stato dell’arte in merito alle azioni a livello nazionale, regionale e locale intraprese e da intraprendere sul tema algologico), relativa allo scorso anno, e particolarmente incentrata sull’allarmante fenomeno del binge drinking. Sono oltre otto milioni i consumatori a rischio, più di 64.500 le persone alcoldipendenti prese in carico dai servizi alcologici, circa 3.700 gli incidenti stradali con almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti in stato di ebbrezza (su un totale di 40.310 incidenti con lesioni rilevati dalle Forze dell’ordine)). Dati che bene inquadrano il fenomeno a livello nazionale e che fanno dell’alto consumo di alcol un significativo problema di salute pubblica. Approfondendo l’analisi presentata alle Camere, si rileva come dal 2012 ad oggi ci sia stato un reale incremento della quota di donne consumatrici, che passano dal 38,8% al 45,3% per il consumo occasionale e quasi duplicano per il consumo fuori dai pasti, passando dal 14,2% al 22,4%.
La prevalenza dei consumatori a rischio mostra che nel 2020 il 22,9% degli uomini e il 9,4% delle donne di età superiore a 11 anni, per un totale di quasi 8.600.000 individui non si sono attenuti alle indicazioni di salute pubblica relativamente alle modalità di consumo di bevande alcoliche. Pertanto, le fasce di popolazione più a rischio per entrambi i generi sono: quella degli adolescenti, 16-17anni, con una leggera prevalenza degli uomini, e degli over 65 (65-75 anni). Circa 800.000 minorenni e 2.500.000 ultra sessantacinquenni, infatti, sono consumatori a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate. La prevalenza di consumatori a rischio di sesso maschile è superiore a quelle delle donne per tutte le classi di età a eccezione dei minorenni. La differenza di genere aumenta all’aumentare dell’età.
Resta allarmante il fenomeno del binge drinking, ovvero l’assunzione di numerose unità alcoliche al di fuori dei pasti e in un breve arco di tempo. Tra i comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche il fenomeno del binge drinking rappresenta tra le schiere dei giovanissimi l’abitudine più diffusa, interessando principalmente i 18-24enni. Se nel 2019 il fenomeno riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, di questi il 20,6% erano maschi e l’11% erano femmine, nel 2020 ha coinvolto il 18,4% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, di questi il 22,1% maschi e il 14,3% femmine. La percentuale di binge drinker di sesso maschile è superiore al sesso femminile in ogni classe di età a eccezione dei minorenni, ossia quella fascia di popolazione per la quale la percentuale dovrebbe essere zero a causa del divieto per legge della vendita e somministrazione di bevande alcoliche. L’analisi del trend dei consumatori binge drinker di età superiore a 11 anni mostra una prevalenza aumentata in maniera pressoché costante tra il 2014 e il 2020, con un incremento nell’ultimo anno pari al 7,3%, più rilevante per il genere femminile.