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Coronavirus, per l’OMS il rischio globale è “elevato”

Previsto ad aprile e maggio il picco in cinque città cinesi. 

Secondo gli ultimi aggiornamenti da parte delle autorità cinesi, le vittime in Cina causate dal Coronavirus, l’epidemia di polmonite virale scoppiata  nella città di Wuhan, nella provincia di Hubei, ad oggi sono 106 e i casi accertati di contagio registrati sono oltre 2000.

Il rischio che l’epidemia possa espandersi anche al di fuori dei confini asiatici è elevato. Ad annunciarlo, lOrganizzazione mondiale della sanità, secondo la quale il rischio globale derivante dal coronavirus cinese è “elevato”, ammettendo un errore nei suoi precedenti rapporti in cui riferiva che il rischio fosse moderato. L’ultimo rapporto, diffuso domenica sera, ha rilevato un rischio “molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale”. La situazione è in continua evoluzione e il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della sanità (Oms), Tedros, si trova in questi giorni in Cina, per verificarla sul luogo. Al suo rientro, verso metà o fine di questa settimana, verrà convocato nuovamente il Comitato per la gestione dell’emergenza, che valuterà se sia o meno il caso di dichiarare lo stato di emergenza internazionale”. La dichiarazione all’Ansa di Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Oms.

La città di Pechino registra il suo primo morto per il coronavirus di Wuhan: lo riferisce la Commissione sanitaria municipale. La vittima, di 50 anni, si era recata a Wuhan l’8 gennaio. Dopo il rientro a Pechino il 15 gennaio, gli era stata diagnosticata la polmonite atipica il 22 gennaio.

Il team di esperti di Hong Kong guidato da Gabriel Leung, preside della facoltà di medicina dell’ Hong Kong University, stima il picco dell’epidemia da coronavirus in 5 megacittà cinesi (Pechino, Shanghai, Guangzhou, Shenzhen e Chongqing) tra fine aprile e inizio maggio.

Cina

I cittadini cinesi sono inviati a evitare i viaggi all’estero per garantire “salute e sicurezza” di cinesi e stranieri. E’ il messaggio della National Immigration Administration cinese, secondo cui la riduzione dei movimenti transfrontalieri può aiutare a prevenire e controllare la diffusione della polmonite causata dal coronavirus 2019-nCoV, il cui focolaio è stato trovato a Wuhan. In una nota, l’amministrazione chiede di “spostare i viaggi all’estero non necessari”. E’ stato anche deciso il rinvio sine die dell’inizio del secondo semestre per scuole e università, negli sforzi per contenere l’epidemia del coronavirus di Wuhan. Il ministero dell’Educazione, con gli studenti nel pieno delle vacanze del Capodanno lunare, non ha fornito ulteriori dettagli.

Europa

È stato confermato in Germania, che risulta essere così il secondo Paese europeo dopo la Francia, il primo caso di contagio da Coronavirus nello stato sudorientale della Baviera. “Un uomo della zona di Starnberg è stato infettato dal nuovo virus, è stato posto sotto controllo medico e in isolamento. Il paziente è in buone condizioni”. I parenti sono stati informati dei sintomi che possono comparire in caso di malattia, nonché delle precauzioni igieniche da adottare. Inoltre, la Germania ha invitato ieri i suoi cittadini a evitare viaggi “non essenziali” in Cina. Berlino sta inoltre prendendo in considerazione una “possibile evacuazione” dei suoi cittadini dalla città cinese di Wuhan, epicentro del virus.

 

Italia

Per gli italiani in Cina si sta valutando l’idea di un trasferimento via aereo, escluso via terra. Lo ha dichiarato il capo dell’Unità di Crisi Stefano Verrecchia, a Unomattina. “Siamo sempre in contatto con i connazionali – ha detto – che sono circa una settantina in buone condizioni di salute”.

Al momento tutti i casi sospetti segnalati in Italia si sono rivelati infondati. Lo rende noto il Ministero della Salute. Era stata diffusa la notizia di due casi di contagio, uno a Bari e l’altro a Genova, di donne rientrate da un viaggio in Cina. Allarme rientrato dopo gli accertamenti.

In Italia è attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute (SARI) e delle sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS). La situazione è monitorata dal Ministero della Salute che è in contatto continuo con le autorità sanitarie internazionali. Negli aeroporti delle principali città italiane è stata rafforzata la sorveglianza, con il controllo della temperatura corporea di passeggeri direttamente sugli aerei provenienti dalla Cina.

Da ieri, 27 gennaio, è stato potenziato il numero verde 1500 del Ministero della Salute attraverso il quale è possibile richiedere informazioni oltre che in italiano anche in inglese e in cinese. Il numero è attivo 24h su 24.

Quali sono le misure di prevenzione?

Secondo quanto riportato sul sito del Ministero della Salute:

Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione e la trasmissione di una serie di malattie respiratorie comprendono il mantenimento dell’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani), pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.

In particolare, per quanto riguarda il nuovo coronavirus identificato in Cina, si raccomanda di posticipare i viaggi non necessari a Wuhan.

Se ci si reca in Cina, nella città di Wuhan, provincia di Hubei, si raccomanda di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio.

È raccomandato, inoltre, di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi, evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori.

Qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova a Wuhan, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico.

Qualora una persona di ritorno da un viaggio a Wuhan sviluppi sintomi respiratori nei 14 giorni successivi al rientro, dovrebbe immediatamente rivolgersi ad un medico e informarlo del viaggio.

Che fare se si presentano i sintomi del virus?

In caso di sintomi riferiti a una malattia respiratoria, prima, durante o dopo il viaggio, i viaggiatori devono rivolgersi a un medico e informarlo del loro viaggio.

Che fare se si è soggiornato di recente a Wuhan?

Se nelle due settimane successive al vostro ritorno si dovessero presentare febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie, a scopo precauzionale contattate il vostro medico di fiducia, riferendo del vostro recente viaggio

(fonte: www.salute.gov.it)

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