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Covid-19, disattivato il numero di pubblica utilità 1500
Anno che viene, diverse disposizioni che trovi. È stato sospeso, per il momento, il numero di pubblica utilità 1500 sul Covid-19 attivato il 27 gennaio 2020. La disposizione, già inserita all’interno dell’ordinanza della Protezione civile dell’ottobre 2022, non è stata bene accolta dalle organizzazioni sindacali secondo cui, la sospensione del contatto metterebbe a rischio centinaia di posti di lavoro. A questo proposito, nella giornata di domani e anche nei prossimi giorni sono previsti incontri al Ministero della Salute.
Il numero di pubblica utilità 1500 era stato attivato per dare consulenza telefonica e informazioni sul Covid-19, con particolare riferimento alle misure di prevenzione, alla campagna di vaccinazione e alla Certificazione verde Covid-19.Nelle fasi più preoccupanti dell’emergenza sanitaria, comunica il Ministero della Salute, ha fornito un servizio di risposta ai cittadini 24 ore su 24, sette giorni su sette. Negli ultimi mesi è stato attivo dalle 8 alle 20, tutti i giorni. Hanno risposto operatori appositamente formati insieme a dirigenti sanitari.
La disattivazione del 1500 segue alla dismissione, dal 31 dicembre 2022, della piattaforma unica nazionale per la gestione del Sistema di allerta Covid-19 e la App Immuni, introdotta con lo scopo di allertare le persone entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi, saranno definitivamente dismesse. Anche in questo caso, la sospensione del servizio è stato comunicato dal Ministero della Salute. Dalla stessa data inoltre è stato interrotto qualsiasi trattamento di dati personali effettuato dal Ministero ai sensi dell’articolo 6 del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, convertito con modificazioni dalla legge 25 giugno 2020, n. 70.
A proposito di cambiamenti. Sul fronte della Salute il nuovo Esecutivo non perde tempo e apporta modifiche in tutti gli ambiti del settore. È quanto si apprende dai banchi dell’Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco, che nei prossimi giorni resterà priva del suo attuale vertice. Secondo quanto si apprende infatti il direttore generale Nicola Magrini avrebbe ricevuto una lettera a firma del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per la conclusione del suo incarico. Magrini proseguirà nel suo attuale incarico ai fini della gestione ordinaria dell’stock fino al 23 gennaio. L’indiscrezione arriva dopo che di recente Magrini era tornata a intervenire sul tema dei vaccini. “Siamo uno dei paesi più vaccinati al mondo – aveva detto – e con i vaccini migliori. Ma non dobbiamo sederci sugli allori. Non si vive di rendita e la campagna deve essere proseguita”. E poi l’analisi: “le persone a rischio per ragioni anagrafiche, a fare la quarta dose è stato il 43% con più di 80 anni, il 30% della fascia fra i 70 e i 79 e meno del 19% della fascia 60-69. “Decisamente non abbastanza per chi è a rischio”.