La Voce di MBA

Covid-19 e il ritorno delle regioni ai colori: la Sicilia in zona gialla

Covid-19 e il ritorno delle regioni ai colori: la Sicilia in zona gialla

La Sicilia torna in zona gialla lo stesso giorno che il Green Pass diventa obbligatorio per la scuola, l’università e i trasporti

Dopo 2 mesi con l’Italia tutta in zona bianca, da mercoledì 1 settembre la Sicilia è la prima regione a passare dalla zona bianca a quella gialla con regole e misure più rigide per scongiurare nuovi contagi da coronavirus dovuti soprattutto alla diffusione della variante Delta. La conferma è arrivata con la firma dell’ordinanza da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza lo scorso 27 agosto. “Ho appena firmato una nuova ordinanza che porta la Sicilia in zona gialla. È la conferma che il virus non è ancora sconfitto e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi”, ha spiegato il ministro.

La causa del “passo indietro” è dovuta al peggioramento della situazione epidemiologica e dell’aumento dei ricoverati secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Per passare in zona gialla è necessario che l’incidenza settimanale dei contagi sia superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti, e che contemporaneamente l’occupazione dei posti letto in ospedale per pazienti ricoverati per la COVID-19 sia superiore al 15 per cento e quella dei posti in terapia intensiva sia superiore al 10 per cento. Nell’ultima settimana la Sicilia ha superato tutte e tre le soglie: tra il 20 e il 26 agosto sono stati rilevati 200 casi ogni 100mila abitanti; il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale per i ricoverati per COVID-19 risultava del 19,4 per cento, mentre quello dei reparti di terapia intensiva del 12,1 per cento. La Sicilia è l’ultima regione per somministrazione di vaccini. “Abbiamo raggiunto ieri il 70% di prime vaccinazioni con un ritardo rispetto al resto del Paese. La Regione ha messo in campo di tutto: 200 punti vaccinali, i medici di medicina generale, le farmacie, le campagne di vaccinazione di prossimità; ma c’è una quota di cittadini che forse si sta svegliando soltanto adesso. Ci troviamo in una regione in cui una minoranza, forse perché inconsapevole e faremo di tutto per renderla consapevole, non si è ancora vaccinata, ma che non può condizionare la vita sociale della maggior parte dei cittadini che invece si è vaccinata, che vuole ritornare alla normalità, e soprattutto non può condizionare la vita economica e sociale di un territorio”. Le parole dell’assessore regionale alla salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza. “Il vaccino è uno strumento di prevenzione straordinario – ha aggiunto -: sono convinto che andando incontro ai cittadini, e aumentando ancora di più il rapporto con i medici di medicina generale, potremo riuscire in questo obiettivo, tenuto conto che la Sicilia è la sesta Regione in Italia per il numero complessivo di dosi vaccinali che sono state inoculate”.

Cosa cambia con il passaggio in zona gialla
L’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Non c’è coprifuoco. Si può entrare e uscire dalla regione in zona gialla ed è possibile raggiungere le seconde case fuori regione a prescindere dal colore della zona di partenza e di arrivo.

Rispetto alla zona bianca, non cambiano le funzioni del green pass: il certificato verde – per vaccinati, guariti o soggetti negativi a tamponi – consentirà ad esempio l’accesso a ristoranti e bar al chiuso, dove torna il limite di 4 persone al tavolo, a meno che non si tratti di conviventi.

All’aperto, il servizio può essere offerto a tutti. Il green pass è indispensabile per l’accesso ad una serie di attività e servizi (piscine, palestre, centri termali, cinema, teatri, parchi a tema, congressi e fiere). Capitolo sport: come stabilisce l’ultimo decreto covid, negli impianti di una regione in zona gialla “la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso”.

La Sicilia è in zona gialla lo stesso giorno che il green pass diventa obbligatorio per la scuola, l’università e i trasporti – dai treni agli aerei fino alle navi -, con nuove regole e restrizioni introdotte dal decreto approvato dal governo il 6 agosto scorso. Quando sarà necessario esibire il certificato ‘verde’? E chi ne sarà esentato?

Le misure spiegate nelle Faq dell’esecutivo.
“Dal 1° settembre 2021 il personale scolastico e universitario e gli studenti universitari dovranno esibire la Certificazione verde Covid-19. Sempre a decorrere dal primo settembre sarà consentito esclusivamente ai soggetti muniti di Green Pass l’accesso e l’utilizzo dei seguenti mezzi di trasporto:

La Certificazione dovrà attestare di aver fatto almeno una dose di vaccino oppure essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti oppure di essere guariti da COVID-19 nei sei mesi precedenti. La Certificazione verde COVID-19, si legge ancora “è richiesta in ‘zona bianca’ ma anche nelle zone ‘gialla’, ‘arancione’ e ‘rossa’, dove i servizi e le attività siano consentiti”.

Esenzioni
“L’obbligo della Certificazione verde COVID-19 non si applica per accedere alle attività e ai servizi sul territorio nazionale alle seguenti categorie di persone: ai bambini sotto i 12 anni, esclusi per età dalla campagna vaccinale; ai soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di idonea certificazione medica. Fino al 30 settembre 2021, possono essere utilizzate le certificazioni di esenzione in formato cartaceo rilasciate, a titolo gratuito, dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi sanitari regionali o dai Medici di medicina generale o Pediatri di libera scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale, secondo le modalità e sulla base di precauzioni e controindicazioni definite dalla Circolare Ministero della Salute del 4 agosto 2021: apre una nuova finestra. Sono validi i certificati di esenzione vaccinali già emessi dai Servizi sanitari regionali sempre fino al 30 settembre; ai cittadini che hanno ricevuto il vaccino ReiThera (una o due dosi) nell’ambito della sperimentazione Covitar. La certificazione, con validità fino al 30 settembre 2021, sarà rilasciata dal medico responsabile del centro di sperimentazione in cui è stata effettuata in base alla Circolare del Ministero della Salute 5 agosto 2021”.

Exit mobile version