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Covid-19 e Italia: un anno dal primo caso
Cosa è successo da allora ad oggi. Gli articoli pubblicati sul blog
A fine gennaio il nuovo coronavirus, un misterioso virus simile alla Sars di cui si sapeva solo che era una polmonite scoppiata in Cina nella città di Wuhan nella provincia di Hubei, è arrivato in Italia. Era la notte tra il 29 e il 30 gennaio quando una coppia di cittadini cinesi in vacanza nella capitale, veniva trasferita all’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma. A confermare il primo caso di infezione da nuovo Coronavirus in Italia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro della Salute Roberto Speranza in una conferenza stampa – la prima di una serie – con la quale è stata anche decisa la chiusura del traffico aereo da per la Cina.
Da quel momento l’Italia, e tutto il mondo, non immaginava cosa sarebbe accaduto nei mesi successivi: l’inizio della Pandemia da Covid-19 dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità circa un mese e mezzo dopo.
Dall’11 marzo tutto il mondo era in lockdown per frenare la diffusione del virus.
Un anno difficile e drammatico per l’Italia.
Il 31 gennaio il Cdm decreta lo stato d’emergenza per il rischio sanitario legato al coronavirus. Il primo caso di un italiano positivo al nuovo coronavirus risale al 7 febbraio. Un caso di “importazione”. L’uomo, con altri 55 connazionali, era stato rimpatriato dalla zona di Wuhan in Cina.
Tra il 21 e il 22 febbraio si sono registrati contagi in Italia con i focolai nel Lodigiano e in Veneto. Da quel momento al via una serie di Dpcm per contrastare la trasmissione del virus e la messa a punto delle principali misure di prevenzione descritte in un vademecum del Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore della Sanità. Il 4 marzo un nuovo decreto prevede scuole e università chiuse e dal 9 marzo tutta Italia diventa zona rossa con il provvedimento #iorestoacasa. Un decreto che pone nuove restrizioni in tutta Italia: spostamenti sul territorio nazionale solo per ragioni di lavoro, necessità o salute. È necessario essere in possesso del modulo di autocertificazione da esibire al momento del controllo. La chiusura di esercizi commerciali ad eccezione di farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole e benzinai.
In tutto il periodo della fase1 della pandemia si è assistito al lavoro senza sosta del personale sanitario impegnato in prima linea per curare pazienti colpiti dalla malattia.
Si deve aspettare la fase 2 relativa alla convivenza con il Covid-29 per assistere a una parziale riapertura degli esercizi commerciali, avvenuta nei mesi di aprile e maggio anche per gli stabilimenti balneari in vista della stagione estiva. Resta l’obbligo di indossare la mascherina in locali chiusi e in alcune regioni, come la Lombardia, anche all’aperto. Un periodo di relativo sollievo durato fino all’autunno quando la nuova ondata della pandemia da Covid-19 ha portato ad emanare nuovi Dpcm con misure stringenti- tra le quali l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, il nostro Paese è quello con il maggior utilizzo – per contrastare la diffusione dei contagi soprattutto durante il periodo delle festività natalizie.
Il Paese è diviso in zone di rischio ed è stato prorogato lo stato d’emergenza. Gli ultimi provvedimenti con il Dpcm di gennaio in vigore fino a marzo.
Durante l’anno la ricerca ha lavorato per trovare in tempi brevi un vaccino in grado di contrastare il virus Sars-CoV2. Tra questi anche il vaccino italiano prodotto dall’azienda Reithera. Tutte le tappe degli sviluppi della ricerca e il via alle campagne vaccinali negli articoli pubblicati su Health Online.