Cosa si può fare e cosa no dal 21 dicembre al 6 gennaio
Dal 7 gennaio ricomincerà la didattica in presenza nelle scuole superiori di secondo grado
Per chi si aspettava una maggiore libertà di movimento per le festività natalizie resterà deluso. Si è discusso molto nelle ultime settimane del destino di un Natale decisamente diverso. La trepida attesa per il nuovo Dpcm è terminata da qualche giorno, confermando di fatto quanto già (annunciato) e stabilito dal decreto legge che ha introdotto modifiche urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus Sars- CoV2. “Siamo costretti a introdurre misure che prevedono ulteriori restrizioni dal 21 dicembre al 6 gennaio – ha affermato il premier Conte nel corso della conferenza stampa per la presentazione del nuovo Dpcm – La strada per la fine della pandemia è ancora lunga, dobbiamo scongiurare il rischio di una terza ondata che potrebbe arrivare già in gennaio, potrebbe essere non meno violenta della prima e della seconda ondata”. “Sarà un Natale diverso da tutti gli altri ma non meno autentico”, ha aggiunto.
Quali sono le regole di Natale e Capodanno? Sul sito del governo le risposte più frequenti alle misure restrizioni anti Covid.
Dal 21 dicembre al 6 gennaio non è consentito nessuno spostamento tra le Regioni anche in fascia gialla, inoltre il 25, il 26 dicembre e il 6 gennaio sarà vietato anche uscire dal proprio comune, si potrà comunque fare rientro nella propria residenza.
È anche vietato raggiungere le seconde case.
È consentito, tramite auto certificazione, spostarsi per andare a trovare persone non autosufficienti che hanno bisogno di assistenza ma lo si potrà fare da soli e non con tutta la famiglia. Via libera al ricongiungimento per le coppie che lavorano in città diverse nell’abitazione in cui si risiede abitualmente.
Per chi rientra dall’estero e previsto l’obbligo di quarantena. Fino al 6 gennaio sono state sospese le crociere. Gli impianti sciistici saranno chiusi dal 4 dicembre al 6 gennaio. A usarli potranno essere solo gli atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. A partire dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti.
Sono stati predisposti 70mila agenti addetti al controllo per il rispetto delle regole, ha affermato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della polizia Franco Gabrielli, tramite una circolare inviata ai questori, ha disposto servizi mirati e su strade, autostrade e ferrovie. Chi non rispetta le regole rischia, secondo l’art. 4 del decreto-legge numero 19 del 2020. la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000.
Misure restrittive anche per le attività commerciali e di ristoro.
Bar e ristoranti nell’area gialla saranno aperti fino alle 18, anche a Natale e Santo Stefano, “quindi sarà possibile andare a pranzo fuori” nelle feste. Nelle aree arancioni e rosse, saranno aperti dalle 5 alle 22 solo per asporto, la consegna a domicilio sarà sempre possibile.
I negozi al dettaglio rimarranno aperti fino alle 21 da qui al giorno dell’Epifania, confermando allo stesso tempo la chiusura dei centri commerciali nei weekend e giorni di festa. “Nelle giornate festive e prefestive – si legge nel testo definitivo pubblicato sul sito di Palazzo Chigi – sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole”. Per sostenere le attività commerciali che sono in grande sofferenza “abbiamo deciso di far partire il piano Italia cashless”: ci sarà un extra cashback di Natale e fino al 31 dicembre ci sarà un rimborso del 10% (fino a 150 euro a persona, non a famiglia) per tutte le spese effettuate con carte o app.
Quanto “al problema dei festeggiamenti, dei cenoni, dei veglioni, molto sentito dagli italiani e non solo – ha detto Conte – in un sistema liberaldemocratico non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre stringenti limitazioni. Possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione: raccomandiamo fortemente di non ricevere persone non conviventi, soprattutto in queste occasioni, in cui i festeggiamenti diventano più intensi. È una cautela essenziale per proteggere noi stessi e i nostri cari, in particolare i più anziani, i nonni”.
Gli alberghi rimangono aperti in tutta Italia ma il 31 sera non si potranno organizzare veglioni e cene, i ristoranti degli alberghi chiuderanno alle 18. Da quell’ora del 31 dicembre 2020 e fino alle 7 del 1° gennaio 2021, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera.
Scuola: dal 7 gennaio ricomincerà la didattica in presenza nelle scuole superiori di secondo grado, in questa fase in ogni scuola sarà garantito il rientro in presenza del 75% degli studenti”.
Sabato 12 dicembre, con una conferenza stampa da Bruxelles, Conte ha annunciato possibili deroghe agli spostamenti nei giorni festivi per i piccoli comuni. “Se il Parlamento, assumendosene tutte le responsabilità – ha sottolineato – vuole concedere qualche eccezione per i Comuni più piccoli ci sarà un confronto. Il Parlamento è sovrano”. “Qualsiasi misura che possa essere un’eccezione va assunta con grande cautela, se salta l’impianto complessivo rischiamo di scatenare una terza ondata di contagio”, ha concluso.