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Covid-19, la variante Omicron resiste a lungo sulle superfici
Nei giorni in cui la campagna vaccinale interessa anche i nuovi arrivati dall’Ucraina e a poche ore dalla comparsa della nuova variante “ibrida” della Sars-CoV-2, un mix tra la Delta e la Omicron, resta alta l’attenzione per l’emergenza sanitaria che ad oggi, sin dall’insorgere della pandemia, registra 13,4 milioni di positivi e 156.868 decessi; sono invece 48.886 i test positivi al coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Mancano pochi giorni alla fine dello stato di emergenza, e se da un lato si guarda al prossimo futuro del Green pass e a un’estate alleggerita dall’ampio ventaglio di restrizioni, dall’altra continua a preoccupare la variante Omicron che per sua natura risulta essere la più resistente rispetto al virus SarsCov2 originario comparso a Wuhan. Per questa particolarità si ritiene che la variante potrebbe facilitare la trasmissione dell’infezione attraverso il contatto con le superfici o altri oggetti, anche detti fomiti. A sostenerlo è uno studio dell’University of Hong Kong, pubblicato su bioRxiv, piattaforma su cui vengono esplicitate ricerche prima della valutazione da parte della comunità scientifica.
I fomiti sono oggetti inanimati che una volta contaminati o esposti a microrganismi patogeni come i virus, possono trasferire una malattia infettiva. I ricercatori hanno verificato la stabilità del virus su diverse superfici lisce e porose. In tutti i casi, Omicron si è rivelata la più resistente del virus originario diffuso a partire dal gennaio 2020. Sull’acciaio inossidabile, due giorni dopo l’inizio dell’esperimento rimaneva attivo solo lo 0,09% delle particelle virali del ceppo originario contro il 14,18% di Omicron.
In modo particolare, a contatto con la plastica, trascorsi due giorni rimaneva attivo solo lo 0,14% del virus originario contro l’8,47% di Omicron; sul vetro lo 0,1% del virus di Wuhan contro il 6,13% di Omicron. È per questa ragione che le raccomandazioni iniziali, relative alla corretta e continua igiene delle mani e alla disinfezione costante delle superfici nelle aree pubbliche, restano altamente raccomandate.
Ad oggi la variante che continua a preoccupare è la Omicron 2, attualmente la variante dominante in circolazione a livello globale. In Europa i riflettori sono puntati sulla Germania dove i casi sembrano essere in continua risalita. Nel paese i casi di contagio da Covid hanno raggiunto un nuovo record in 24 ore, con 262.752 positivi. “Non possiamo dirci contenti della situazione”, ha commentato il ministro della Salute tedesco, Karl Lauterbach, in conferenza stampa a Berlino. “Leggo sempre di nuovo che la variante Omicron è una variante leggera, ma questo è falso o comunque vero solo in parte. Ci sono 250 vittime al giorno in Germania. E in poche settimane i pazienti che moriranno saranno di più”.