Nella penultima settimana di novembre ci sono stati 229.135 casi, dato corrispondente a un +10% rispetto alla settimana precedente (11-17 novembre). ben 36.909 i test positivi al coronavirus registrati giovedì 24 novembre, lo stesso giorno della settimana precedente erano stati 35.714 (+3,3%). Sulla base di questi dati forniti dal Ministero della Salute si registra un leggero incremento di casi che modifica la situazione stessa degli ospedali italiani e che cambia da regione a regione. In modo specifico, aumentano da cinque a sette, le Regioni in cui l’occupazione dei reparti ordinari da parte dei pazienti Covid si colloca sopra la soglia di allerta fissata al 15%. Si tratta di Emilia-Romagna (17,1%), Friuli Venezia Giulia (20,6%), Liguria (27%), Marche (18,6%), Umbria (35,5%), Valle d’Aosta (17,9%), Veneto (16%). L’occupazione delle terapie intensive invece si colloca invece per tutte le Regioni e Province autonome sotto la soglia di allerta fissata al 10%, con i valori più alti registrati in Emilia Romagna (6,5%) e Abruzzo (6,1%).
Intanto, mentre sono al vaglio nuove misure, sul tema delle vaccinazioni, la Corte costituzionale è intervenuta in materia dei vaccini anti Covid, confermando l’obbligatorietà introdotta dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali (operatori sanitari, professori, forze armate) e le relative sanzioni per chi non si adeguava con lo scopo di contrastare la diffusione della pandemia. L’intervento si è reso necessario dopo che i tribunali di Brescia, Catania e Padova, il Tar della Lombardia e il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia avevano messo in dubbio la norma. Alcuni riguardavano la stessa legittimità dell’obbligo, altri la proporzionalità delle sanzioni, soprattutto in relazione ai lavoratori a distanza, e la sicurezza dei vaccini. L’Organismo ha giudicato inammissibili e infondate le questioni presentate dai cinque uffici giudiziari.
Ad oggi in Italia sono oltre un milione e mezzo, 1.693.294, i cittadini e le cittadine over 50 che non si sono vaccinati. La maggioranza di loro, 808.958, appartengono alla fascia di età tra i 50 e i 59 anni. I più ligi sono stati gli ultraottantenni: 4.402.891 di loro, poco più del 95% si sono sottoposti alle diverse dosi programmate. Friuli Venezia Giulia, Calabria e Abruzzo, sono le regioni che registrano il numero più alto di over 50 non vaccinati. Al contrario, tra le regioni più virtuose ci sono la Puglia, il Lazio, la Toscana e il Molise, dove le persone che hanno ricevuto almeno due dosi rappresentano anche il 90% della popolazione, nella fascia di età tra i 50 e i 59 anni.