Acquistare il diario più bello, reperire i libri di testo su cui studiare abbattendo i costi al massimo e conoscere i nuovi insegnanti. Se per tempo sono stati questi i momenti condivisi da genitori e figli che hanno preceduto l’avvio del nuovo anno scolastico, da circa due anni l’attesa è stata condizionata da ben altri elementi, primo fra tutti l’andamento della pandemia. Ad oggi, considerata l’evoluzione della curva epidemica in Italia, alle famiglie viene data una speranza: a settembre potremmo tornare tra i banchi di scuola senza l’obbligo della mascherina. Una notizia che arriva nel pieno di un’estate – la prima da due anni – senza limitazioni di alcun tipo. Il 2022, complici i risultati assicurati dalla campagna vaccinale, segna infatti l’addio al Green Pass, al distanziamento sociale e ai dispositivi di protezione individuale, ma non è detta ancora l’ultima parola e gli occhi degli esperti sono tutti puntati sul prossimo autunno.
Secondo quanto scritto da La Repubblica, le scuole dovrebbero ripartire senza i dispositivi di protezione individuale. Non si prevede, allo stato attuale, il rinnovo del protocollo di sicurezza anti Covid previsto per le scuole in scadenza il 31 agosto. I tecnici lavorano per individuare nuove misure che si potrebbero attivare, eventualmente, se peggiora la situazione epidemiologica. Le mascherine non sono usate quasi più, nemmeno ai concerti da decine di migliaia di spettatori, e non avrebbe senso reintrodurle a scuola, soprattutto se l’andamento della pandemia resta quello attuale, con la curva destinata a scendere. Quindi gli studenti cominceranno l’anno 2022-2023, a metà settembre, con il volto scoperto.
A questo proposito, il quotidiano ha interpellato il Presidente dell’Associazione nazionale Presidi Antonello Giannelli che ha dichiarato di non essere né favorevole né contrario all’uso delle mascherine, perché – commenta – “noi ci basiamo su quello che dicono le autorità sanitarie, sono loro che devono indicarci cosa fare. Adesso non si riesce a capire cosa accadrà a metà settembre dal punto di vista epidemiologico. Io, comunque, penso che le mascherine non si useranno anche perché si va verso l’endemizzazione, con sintomi più blandi”.
A proposito di sintomi. Sono ormai lontani i tempi in cui la mancanza di gusto e olfatto segnavano una sorte certa, oggi con lo svilupparsi della sottovariante di Omicron 5 (BA.5) occorre prestare massima attenzione alle ore notturne e a eventuali anomali bagni di sudore. In questo caso la raccomandazione è di sospettare il contagio. A suggerirlo è l’immunologo Luke O’Neill, docente di biochimica al Trinity College di Dublino, in Irlanda. Dal dicembre 2019 ad oggi il virus è fortemente cambiato: c’è una certa immunità e quel mix tra sistema immunitario più preparato a eventuali “colpi” e virus diverso potrebbe dare origine a una malattia leggermente differente. La sudorazione notturna potrebbe essere uno dei nuovi sintomi.