Il vaccino attuale ha una durata minima. Ne è convinto il virologo e Direttore del dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova Andrea Crisanti che in un’intervista rilasciata al Fatto quotidiano è tornato a puntare lo sguardo al prossimo autunno ribadendo l’importanza di una ennesima vaccinazione di massa. Ad oggi tuttavia c’è l’esigenza di disporre di nuove versioni di vaccini che proteggano anche dall’infezione perché al momento possiamo contare su “decine di vaccini in corso di sviluppo” ma – sottolinea l’esperto – “dev’essere chiaro: non usciremo da questa situazione senza un vaccino con una durata più lunga di quelli che abbiamo”. Il vero scoglio sul fronte coronavirus è rappresentato dalla “scarsa durata del vaccino nel tempo” e non dagli effetti collaterali “che però si moltiplicano quando un vaccino devi darlo tre, quattro, cinque volte”. In ogni caso, anche guardando anche a Paesi come il Portogallo attualmente alle prese con la sottovariante Omicron Ba.5, dovranno vaccinarsi tutti i cittadini dai 18 anni in su perché “bisogna anche limitare la trasmissione”. In Portogallo sono passati dagli oltre 11.000 registrati nel mese di aprile a circa 28.000.
Il rischio infatti è quello di una variante più pericolosa a cui il vaccino potrebbe non rispondere. Per l’esperto “il problema è sempre lo stesso: le persone più fragili non sono adeguatamente protette”. E Omicron Ba.5 “come le altre Omicron infetta i vaccinati, quindi se infetta una persona anziana o con più patologie, benché vaccinata, è probabile che la malattia sia grave”. L’allerta sulla presenza della sottovariante BA.5 era stata lanciata a maggio dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), quando la BA.5 era entrata a far parte delle varianti che destano preoccupazione (Voc, Variant of Concern) con le altre sottovarianti di Omicron BA.4, BA.2 e BA.1.
Intanto l’Istituto Superiore di Sanità italiano indica che nell’ultima settimana la percentuale di casi di reinfezione di Covid-19 sul totale dei casi segnalati risulta pari a 5,9%, in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (6,5%), mentre si rileva un lieve aumento dei casi asintomatici. In particolare, sono 8.512 i test positivi al Covid19 registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Lo stesso giorno di una settimana fa erano stati 7.537 (+12,9%). Nel corso della settimana dal 31 maggio al 6 giugno ci sono stati 115.401 casi, in diminuzione del -15,0% rispetto alla settimana dal 24 al 30 maggio. Sul fronte dei decessi invece in un giorno si contano 70 morti, mentre una settimana fa erano stati 62 (+12,9% in 7 giorni). Sempre nel corso dell’ultima settimana invece ci sono stati 388 decessi, in diminuzione del -35,2% rispetto alla settimana precedente (24-30 maggio). Dodici invece i nuovi ricoveri in terapia intensiva.