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Crollo delle vaccinazioni, si diffonde il morbillo
In Italia sono diminuite le vaccinazioni ed è aumentato il numero di chi ha contratto il morbillo, con 1.920 casi dall’inizio dell’anno.
Ci sono solo due modi per non prendere il morbillo: aver contratto il virus in passato o essere stati vaccinati.
In Italia sono diminuite le vaccinazioni ed è aumentato il numero di chi ha contratto il morbillo. 1.920 i casi dall’inizio dell’anno: 88% non vaccinati, 34% almeno una complicanza, 40% ricoverati, 15% in pronto soccorso, 176 casi tra operatori sanità, età mediana: 27 anni.
Questi i dati del bollettino settimanale(24/30 aprile 2017) del Ministero della Sanità/Istituto Superiore di Sanità.
Con il crollo delle vaccinazioni, quindi il morbillo si diffonde: ogni persona ammalata ne può contagiare altre venti, secondo quanto riferito anche dall’Istituto Superiore di Sanità.
L’allarme “morbillo” era già nell’aria due anni fa e, come spiegato in un recente articolo di Mutua Mba, nel 2016 i casi sono raddoppiati rispetto all’anno precedente.
“Le vaccinazioni sono la più importante attività di promozione della salute dopo la potabilizzazione dell’acqua – ha spiegato il dottor Rocco Russo, Pediatra e Responsabile area vaccini sito Società Italiana di Pediatria – è stata una vera e propria rivoluzione mondiale grazie alla quale alcune malattie molto pericolose sono diminuite fino quasi a scomparire. Vaccinarsi non è solo un aiuto concreto per la propria salute, ma anche un segno di solidarietà nei confronti di coloro che per vari motivi non possono sottoporsi alla vaccinazione (per esempio durante la gravidanza, per disturbi del sistema immunitario, ecc.). Anche se attualmente assistiamo a un costante calo delle coperture vaccinali, corre l’obbligo di ricordare che non bisogna abbassare assolutamente la guardia perché si corre il rischio di perdere il controllo sulla diffusione delle malattie infettive prevenibili con i vaccini. Il vaccino contro morbillo-Parotite-Rosolia (mPR) è costituito dai virus che causano queste malattie infettive i quali, a seguito di particolari trattamenti di laboratorio, vengono resi incapaci di provocare la vera malattia, ma rimangono ugualmente in grado di stimolare le difese dell’organismo contro l’infezione naturale (vaccino vivo e attenuato)”.
Il morbillo è una malattia infettiva di origine virale molto contagiosa, che rientra tra le patologie infantili ma può colpire anche gli adulti. La malattia si trasmette principalmente attraverso la respirazione, la saliva ed in età adulta anche con l’attività sessuale.
Il periodo di incubazione del morbillo è stimato orientativamente fra i 10 ed i 15 giorni, trascorsi i quali, iniziano a comparire le prime chiazze superficiali nella regione orale e faringea. Il periodo di contagiosità massimo è nei 5 giorni precedenti la comparsa dell’esantema, ma in questo periodo il soggetto sta bene e quindi circola tranquillamente: per questo è molto facile che si contagino molte persone .
I sintomi più evidenti sono: febbre alta che può raggiungere anche 40 gradi di temperatura, mal di testa, congiuntivite, vomito, sensibilità alla luce, inappetenza e tosse stizzosa. Questi primi sintomi sono accompagnati dalla comparsa delle macchie di Koplik, chiazze puntiformi di colore rosa pallido.
La febbre dopo qualche giorno scompare per 6-12 ore ma ricompare nuovamente accompagnata dall’esantema vero e proprio. La febbre in media, regredisce dopo 48 ore ma l’esantema permane per circa una settimana.
Non ci sono farmaci antimorbillo, la terapia è sintomatica e prevede l’uso di paracetamolo contro la febbre, farmaci per lenire la tosse e balsami per la pelle contro le macchie. E’ necessario che la malattia faccia il suo decorso ed il paziente sia tenuto a riposo.
L’Italia è uno dei 18 Stati membri della Regione europea dell’OMS in cui non è stata ancora interrotta la trasmissione endemica della malattia.
Dott. Russo, Morbillo, Parotite, Rosolia sono malattie virali spesso sottovalutate che possono invece avere gravi complicazioni. Quali sono i pro e i contro della vaccinazione trivalente? A che età è raccomandata? Vi è qualche controindicazione?
“Il morbillo è ancora endemico in Italia e, vista l’alta contagiosità del virus, il rischio di ammalarsi per le persone non vaccinate è elevato. Il morbillo può causare gravi complicanze, tra cui la polmonite (nell’1-6% dei casi), encefalite (1 ogni 1000-2000 casi) e il decesso. La rosolia invece ha, generalmente, un decorso lieve ma, se contratta durante la gravidanza, può causare: morte fetale, aborto spontaneo, malformazioni gravi, fino al decesso del neonato (sindrome della rosolia congenita).
Nel 1999 (Circolare n. 12 del 13 luglio 1999), la vaccinazione trivalente MPR (morbillo-partite rosolia) è stata inclusa ufficialmente nel calendario nazionale delle vaccinazioni, con indicazioni per la somministrazione della prima dose per tutti i bambini a partire dai 12 mesi compiuti e comunque entro il 15° mese di vita, e con l’introduzione di una seconda dose all’età di 5-6 anni. La seconda può essere somministrata in qualsiasi momento (es. durante un’epidemia o in occasione di un viaggio internazionale), assicurandosi che siano trascorse almeno 4 settimane dalla prima dose.
Il vaccino viene somministrato attraverso un’unica iniezione che si effettua preferibilmente per via sottocutanea nella regione superiore del braccio; alcuni studi riportano che possa essere usata anche la via intramuscolare. Per effettuare questa vaccinazione non è necessario tenere il bambino a digiuno.dottor
Il vaccino non deve essere effettuato in soggetti con: immunodeficienza grave (es. tumori del sangue e solidi; alcune immunodeficienze congenite come agammaglobulinemia, immunodeficienza comune variabile o immunodeficienza severa combinata ecc; HIV con grave immunodepressione), reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose e reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino”.
Non ci sono farmaci anti morbillo e la copertura vaccinale, ribadiscono dai servizi di igiene e sanità pubblica, resta quindi l’unica arma di prevenzione efficace per la protezione individuale e collettiva; cioè con il vaccino si protegge se stessi e quelli che si trovano in condizioni fragili. A questo proposito si ricorda che per essere protetti occorrono due dosi di vaccino.