Cuore artificiale: in Italia salvata la vita di una bambina grazie a una tecnica innovativa
Nicoletta Mele
Una bambina a Torino è stata salvata grazie ad un trapianto di cuore artificiale, realizzato per la prima volta con una tecnica innovativa.
La piccola Maria (nome di fantasia) oggi ha sei anni ed è stata salvata grazie ad un trapianto di cuore artificiale realizzato per la prima volta al mondo con una tecnica innovativa presso l’ospedale Regina Margherita di Torino. Maria è venuta al mondo nel 2010 con il ventricolo unico, una grave e rara forma di cardiopatia congenita. A causa della malformazione, metà del suo cuore non è riuscito a svilupparsi correttamente. La piccola è stata sottoposta a tre interventi chirurgici: il primo dopo la nascita, il secondo a sei mesi di vita e l’ultimo a quattro anni. Gli interventi, purtroppo, non sono stati sufficienti a garantire un corretto funzionamento del suo cuore che progressivamente è andato incontro a diversi episodi di scompenso cardiaco. Maria lo scorso ottobre è stata inserita nella lista d’attesa per un trapianto. In Italia, i tempi d’attesa per un trapianto di cuore sono piuttosto lunghi. Secondo i dati, infatti, nel nostro paese dal 2002 al 2015 sono stati effettuati 2089 trapianti di organo in età pediatrica, di questi 312 di cuore.
Il tempo di attesa medio è di sette mesi ed attualmente 69 di loro stanno ancora aspettando. Lo scorso anno sono deceduti prima del trapianto di cuore 76 dei 1059 pazienti, adulti e bambini, che erano in lista. Maria fortunatamente ce l’ha fatta, nonostante l’attesa e un arresto cardiaco che si è verificato durante il ricovero con una rianimazione durata circa 2 ore. Le è stata impiantata un’assistenza cardiocircolatoria con una pompa esterna che ne ha consentito la sopravvivenza. Questi dispositivi sono in grado di assistere i pazienti per circa 2-3 settimane, poi devono essere sostituiti con il cuore artificiale.
La complessa anatomia del cuore di Maria, però, ha reso questo passaggio estremamente difficile e pericoloso, avendo lei un solo ventricolo cardiaco invece di due. I casi simili descritti nella letteratura mondiale sono pochissimi. Per la piccola è stata utilizzata una strategia mai tentata prima al mondo, costituita da numerosi passaggi intermedi che hanno richiesto circa due settimane per sostituire gradualmente la prima forma di assistenza cardiocircolatoria con il cuore artificiale. Il trapianto è stato eseguito con successo dall’equipe del dottor Pace.
Questo approccio sequenziale alla sostituzione dell’assistenza cardiocircolatoria con il cuore artificiale rappresenta una novità interessante, già presentata al panorama scientifico internazionale e che rappresenta un altro traguardo italiano nel mondo.