In che modo estetica e oncologia possono essere tra loro connesse? La risposta arriva dal progetto promosso da ANT, l’Associazione nazionale tumori, “SVoVET” (Social Value of Vocational Esthetician’s Training), sostenuto da un finanziamento triennale dell’Unione europea e oggi ai nastri di partenza. Al centro del percorso europeo c’è la cura dell’immagine corporea del paziente oncologico attraverso un’attenta formazione dei professionisti dell’estetica.
“La formazione di livello specialistico per la figura professionale dell’estetista sociale – fa sapere attraverso una nota stampa Silvia Varani, coordinatrice nazionale della U.O. ‘Formazione e Aggiornamento scientifico’ di Fondazione ANT – merita più attenzione da parte delle istituzioni dal momento che chi si ammala di tumore deve gestire quotidianamente anche una serie di aspetti che non sono direttamente legati all’ambito medico, non ultime le difficoltà derivanti dai cambiamenti della propria immagine corporea, che è parte integrante della propria identità personale. Vale per questo la pena procedere nel solco di quanto conseguito attraverso il progetto SVoVE, lavorando ora sull’integrazione fra i programmi didattici già concordati e i sistemi formativi nei quali dovranno essere inseriti.
Forte dei risultati raggiunti nell’ambito delle diverse altre iniziative già sostenute da Ant con lo scopo di promuovere l’estetica sociale in ambito oncologico e della certezza di poter fornire un contributo concreto allo studio futuro della materia, l’Associazione nazionale vuole perseguire, attraverso la partecipazione al programma SVoVET, almeno tre obiettivi: implementare il percorso di specializzazione in socio-estetica (cura dell’aspetto fisico della persona malata in funzione del mantenimento o del recupero delle sue potenzialità relazionali) frutto dei lavori di SVoVE, in modo da integrarlo con i sistemi formativi di tutti gli Stati membri dell’Unione; redigere una valutazione, con relativa ricerca evidence-based, sul gruppo delle estetiste partecipanti alla sperimentazione, delle competenze socio-estetiche attorno alle quali ruoterà il percorso formativo in partenza; definire materiali didattici, metodologie formative e strumenti di valutazione sotto forma di risorse aperte e accessibili a chi prenderà parte ai corsi.
Coordinatori del progetto tuttavia sono i finlandesi di Suomen Diakoniaopisto Sdo Oy, affiancati – appunto – da Fondazione Ant e, a seguire, da Diethnes Panepistimio Ellados (Grecia), Cnaib-Spa (Francia), Centrul National Clinic de Recuperare Neuropsihomotorie Copii “Dr. Nicolae Robanescu” (Romania), Teb Edukacja sp. zoo (Polonia), Inercia Digital Sl (Spagna) ed Ecipa Umbria Scar (Italia).