Prosciutto, salute e maratona.
Un trinomio per certi versi impensabile e innovativo che però verrà a concretizzarsi in occasione della 48esima Maratona di New York e a distanza di due anni dal drammatico sciame sismico che ha colpito le regioni del Centro Italia nel 2016.
Con oltre 5 mila podisti e 3177 italiani, la Maratona di oggi, domenica 4 novembre, farà sognare il mondo intero lungo i suoi storici 42 chilometri che si estendono dal ponte di Verrazzano a Central Park. Il tutto è stato reso possibile dal Consorzio di tutela del prosciutto di Norcia Igp, presieduto da Pietro Bellini, che ha stretto un accordo con la Ternana Marathon club di Tommaso Moroni. Il fine primario è senza dubbio quello di esportare il marchio del prodotto gastronomico umbro in giro per il mondo, ma vuole essere anche un modo per promuovere uno stile di vita sano che passa per un’alimentazione corretta e una regolare attività fisica. Per l’Umbria il Consorzio si è avvalso della collaborazione di un esperto, la dottoressa ternana Eleonora Teodori, biologa nutrizionista, dottore in patogenesi molecolare.
Il prosciutto crudo, specialmente se magro o privato del grasso visibile, rappresenta uno dei salumi più leggeri che arriva sulle tavole italiane. Escludendo gli insaccati come salami o mortadelle, molto più grassi e calorici, basti pensare al confronto col “cugino” speck, salume che si distingue dal crudo per l’affumicatura. Secondo i dati Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) lo speck ha di media 260 -300 Kcal per 100 gr, circa il doppio di un prosciutto crudo magro. Tuttavia, nonostante il crudo sia meno calorico, ha un livello proteico molto simile allo speck (rispettivamente circa 28gr di proteine per lo speck e 26 grammi per il prosciutto crudo ogni 100 gr di prodotto edibile), il che lo rende una scelta migliore, soprattutto nell’alimentazione dello sportivo.
Come si sa, solo una nutrizione ottimale favorisce l’attività fisica, la performance e il recupero dopo l’esercizio. Sono pertanto garantiti tutti i cibi proteici, come la carne, che sostengono l’atleta nel lavoro fisico richiesto soprattutto nelle gare e nel pieno degli allenamenti. Ricca di alcuni nutrienti, quali gli aminoacidi, la creatina e la carnitina, la carne risulta fondamentale per il benessere del nostro organismo. Tali elementi sono tutti presenti anche nei salumi, che a buona causa possono essere annoverati tra gli alimenti adatti allo sportivo.
I salumi presentano quattro caratteristiche principali: sono equilibrati, hanno elementi organici, biodisponibili e che agiscono in contemporaneità d’azione. L’equilibrio della carne ha a che vedere con la presenza di aminoacidi che soddisfano le necessità metaboliche dell’organismo umano; non esiste, dunque, il pericolo di squilibri nutrizionali o la necessità di integratori alimentari. Gli elementi che compongono i salumi sono di tipo organico, in particolare i minerali, perché sono utilizzati interamente per il 20-30%, sono biodisponibili, poiché a rapido assorbimento e agiscono in contemporaneità d’azione, ovvero intervengono solo quando l’organismo ne ha necessità. In particolare, gli elementi protettivi dei salumi sono presenti soprattutto in quelli stagionati, come la bresaola o i prosciutti crudi, in quanto il particolare processo di stagionatura non ne deteriora i principi attivi organici.
Inoltre, i salumi sono ricchi di minerali come il ferro, che ha un elevata biodisponibilità e garantisce un’assimilazione superiore a qualsiasi vegetale. Altri minerali importanti sono presenti in alte quantità nei salumi, tra questi il rame, lo zinco, il selenio e il cromo. Nei salumi sono inoltre contenute anche le vitamine, tra cui la vitamina B1, B2, PP, B12 e la E. Tra queste, la più importante è la vitamina B12, non presente nei vegetali, ma necessaria alla formazione di globuli rossi, al buon funzionamento del sistema nervoso e alla prevenzione delle malattie arteriosclerotiche.
In foto Tommaso Moroni, che porterà nella Grande Mela il marchio del Prosciutto di Norcia e il numero uno del Consorzio Pietro Bellini