Una minaccia sottovalutata. Auricolari ad alto volume, musica a palla in discoteca e al concerto e voce troppo alta. Spesso l’udito dei giovanissimi è in grave pericolo ma non tutti, anzi quasi nessuno tra loro e le rispettive famiglie, ne hanno la consapevolezza. Per questa ragione, la Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale (SIOeChCF) con la cooperazione della Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF) e delle Associazioni di pazienti e parenti di soggetti ipoacusici, hanno istituito la Giornata di sensibilizzazione sull’udito dal tema “prevenzione dei danni da rumore in età scolastica” che quest’anno si celebra per la prima volta.
Il 1° aprile dunque sarà il giorno dedicato ai giovanissimi. La sordità o ipoacusia (perdita dell’udito) è una condizione molto comune e diffusa. L’Organizzazione mondiale della Sanità stima che il 20% circa della popolazione mondiale ne sia affetta e che essa si manifesti in maniera invalidante in 430 milioni di soggetti circa. Tra loro circa 34 milioni di bambini. Per ridurre le possibili conseguenze negative, la perdita uditiva dev’essere identificata e trattata rapidamente grazie allo screening neonatale che in diverse regioni d’Italia interessano la quasi totalità dei nuovi anni. In questo modo le famiglie possono rilevare eventuali criticità uditive del neonato intervenendo tempestivamente, soprattutto se si tratta di casi gravi.
“Le evidenze clinico-scientifiche – fa sapere il Direttore dell’Otorinolaringoiatria dell’ASST Papa Giovanni XXIII, tra i centri di riferimento in Italia per la cura della sordità Giovanni Danesi – insegnano che l’ascolto prolungato ad alto volume di musica con lo smartphone o altri dispositivi di riproduzione può determinare danni permanenti alla funzione uditiva”. In occasione della prima Giornata di sensibilizzazione dell’Udito i professionisti si rivolgeranno dunque a bambini e ragazzi in età scolare, che quotidianamente fanno un uso quotidiano di questi dispositivi. Riconoscere precocemente i sintomi della sordità, nonché sensibilizzare i più giovani sulle conseguenze a lungo termine di alcune cattive abitudini, ha un essenziale valore sia in termini diagnostici che di prevenzione.
Proprio con lo scopo di proteggere l’apparato uditivo, di monitorare i livelli sonori e di richiamare alla consapevolezza le persone, Apple – prima fra gli altri e anche a seguito del lancio sul mercato di App salva-udito – con i nuovi modelli di watchOS 6 e iOS 13 ha introdotto una diversa misurazione e gestione dei rumori che aiuta chi fa uso di questi dispositivi. Improvvisi e costanti cambi di volume possono essere deleteri ed arrivare a deteriorare in maniera permanente l’udito di una persona. Sono sufficienti circa 85 dB per iniziare a compromettere un orecchio sano e normalmente ci aggiriamo su volumi ambientali di circa 60/70 dB.