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Diabete, sempre più persone ne soffrono
Troppo dolce. O quasi. Non si spengono mai i riflettori quando si parla di diabete, la malattia metabolica dovuta a un aumento della quantità di zucchero nel sangue (glicemia), soprattutto perché colpisce annualmente milioni di persone. Nello specifico, sulla base dei dati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono almeno 422 milioni le persone che nel mondo soffrono di diabete mellito e 1,5 milioni i decessi direttamente attribuiti al diabete ogni anno. La prevalenza del diabete mellito è in crescente aumento negli ultimi decenni, soprattutto se si fa riferimento al diabete tipo 2, la forma più comune, diffusa in età adulta, molto condizionata dallo stile di vita condotto. Occorre precisare però che questa malattia riguarda anche i più piccoli. Solo in Italia sarebbero circa 16 mila i bambini a cui è stato diagnosticato il diabete di tipo I e ogni anno circa 1.500 di loro presentano l’esordio della malattia e in tutti si sono registrati livelli bassi di vitamina D nel sangue e un rapporto tra omega-6 e omega-3 molto sbilanciato.
Quando la quantità di zucchero aumenta nel sangue le cellule riscontrano difficoltà a ottenere il glucosio necessario per produrre energia. Il diabete, più correttamente diabete mellito, può impedire alle cellule di ricevere la quantità di glucosio adeguata in due modi diversi. Nel primo caso il pancreas potrebbe non produrre più l’insulina, condizione che non consente al glucosio di entrare nelle cellule, per questo si accumula nel sangue. Questo disturbo è detto diabete di tipo 1.Il diabete di tipo 2, invece, si verifica quando la quantità di insulina (chiave) è sufficiente, ma non lo è il numero di porte (recettori cellulari) che permettono l’ingresso del glucosio. Anche se l’insulina è disponibile, quindi, non può essere usata efficacemente: questa situazione è detta insulinoresistenza e provoca l’aumento della glicemia nel sangue.
In Italia i dati di prevalenza del diabete derivano dal monitoraggio annuale dello stato di salute della popolazione condotto dall’ISTAT e dal sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), che raccoglie informazioni sugli stili di vita e sui fattori di rischio comportamentali della popolazione italiana adulta. I dati del sistema Passi rilevano la prevalenza del diabete tipo 2. Secondo ISTAT, la prevalenza del diabete diagnosticato in Italia è di circa il 5,9% (5,9% negli uomini, 5,9% nelle donne) pari a oltre 3,5 milioni di persone, con un trend in lento aumento negli ultimi anni (un milione e mezzo non sanno di avere la malattia e moltissimi altri sarebbero ad alto rischio di svilupparlo). La prevalenza aumenta al crescere dell’età fino a un valore del 21% nelle persone con età uguale o superiore a 75 anni.
Secondo il sistema Passi 2017-2020: il 4,7% della popolazione adulta di 18-69 anni riferisce una diagnosi di diabete; la prevalenza del diabete cresce con l’età (è inferiore al 3% nelle persone con meno di 50 anni e supera il 9% fra quelle di 50-69 anni); è più frequente fra gli uomini che fra le donne (5,3% vs 4,1%) e nelle fasce di popolazione socio-economicamente più svantaggiate per istruzione o condizioni economiche.