Luciano Dragonetti presidente di Mutua Mba “Società di Mutuo Soccorso e Istituzioni per un’assistenza sanitaria in grado di rispondere alle esigenze dei pensionati di domani”
Riconoscere e valorizzare il ruolo delle Società di Mutuo Soccorso (SMS) da parte delle Istituzioni attraverso il dialogo e la collaborazione tra le parti per diffondere le opportunita’ della Sanità Integrativa e i vantaggi della formula mutualistica in modo da garantire una sanità piu’ efficiente ed un’assistenza ai futuri pensionati. E’ stato questo il messaggio di Luciano Dragonetti presidente di Mutua Mba, società di mutuo soccorso prima nella classifica“Migliori In Italia, Campioni del Servizio 2018/2019”, nel corso di un’audizione di Indagine Conoscitiva in materia di Fondi Integrativi del Servizio Sanitario Nazionale svoltasi ieri, mercoledì 10 luglio presso la XII Commisione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
“La nuova politica di welfare – ha detto Dragonetti – ha consentito alle imprese di dedurre i costi per la Sanità Integrativa in modo tale da poter offrire al lavoratore un sistema sanitario al quale non avrebbe potuto accedere sia per motivi di rischio professionale che di eta’ anagrafica. In questo contesto riteniamo che le Società di Mutuo Soccorso, in collaborazione con , attraverso la loro ampia attivita’ che va dalla gestione di dispositivi per l’assistenza alla persona fino al servizio di consegna dei farmaci a domicilio o disbrigo pratiche per quei soci che a seguito di infortunio o malattia sono impossibilitati, devono essere valorizzate ed incentivate per diffondere le opportunita’ della Sanità Integrativa e i vantaggi della formula mutualistica per garantire una sanità più efficiente ed un’assistenza ai pensionati di domani”.
E proprio sul futuro dei pensionati di domani che il presidente di Mutua Mba ha focalizzato l’attenzione nel corso del suo intervento. L’evoluzione sociale sta cambiando il “sistema famiglia”, si parla sempre di più di “invecchiamento della popolazione” come il male assoluto. Molti lavoratori grazie al welfare aziendale oggi usufruiscono di un’assistenza sanitaria pagata dall’impresa per tutto il percorso lavorativo. Ma cosa succederà quando andranno in pensione? “Le generazioni al lavoro (la più popolosa è quella dei nati tra il 1966 ed il 1970) – ha spiegato Dragonetti – che affronteranno nei prossimi 12/15 anni il pensionamento si troveranno di fronte uno scenario difficile. Le proiezioni più ottimistiche parlano di una riduzione del reddito dal 30% ad oltre il 50% (in base alla categoria professionale); di un indebitamento contratto durante il lavoro che si protrae oltre la pensione (mutuo o prestiti); di una crescita dell’indebitamento per cure mediche a fronte della contrazione della pensione; non avranno più la Sanità Integrativa da CCNL e sono troppo adulti per contrarre una polizza assicurativa a 67-68 anni”.
Qual è la soluzione? Mutua Mba, società di mutuo soccorso che oggi con 420.000 assistiti e con oltre 80.000.000 di contributi raccolti tra i soci rappresenta la maggior realtà mutualistica nazionale, ritiene che siano proprio le Società di Mutuo Soccorso, quali enti no profit dove la centralità del socio e lo scambio mutualialistico sono i valori fondanti, siano il miglior ammortizzatore sociale per le future generazioni, proprio perché, “ispirandosi ad uno dei principi fondanti della legge istitutiva del 1886 – ha sottolineato Dragonetti – applica il principio della “porta aperta”, la non discriminazione della persona e l’assistenza per tutta la vita. Le Società di Mutuo Soccorso potranno accogliere i pensionati di domani offrendo loro oltre al sostegno continuo per la vita anche l’impiego del loro tempo ed esperienza come promotori di un sistema solidaristico ed assistenziale. La Mutua ci restituisce la garanzia che, anche in momenti di crescita (diversamente dalle assicurazioni e società di profitto) non potrà dividere utili che invece potrà riutilizzare per alimentare i fondi di dotazione o per perseguire le finalità statutarie”.
Le società di Mutuo soccorso hanno origini antiche. Sono nate in Europa tra il XIX e il XX secolo come associazioni a cui le persone aderivano in maniera volontaria, su base territoriale o professionale per scopi di mutuo aiuto. Si tratta di una delle prime forme di solidarietà della classe lavoratrice – libere dal controllo statale e autogestite – istituite per affrontare le spese inerenti malattia, decessi e disoccupazione.
Sono Enti di Sanità Integrativa, come i Fondi Sanitari e le Casse di Assistenza Sanitaria, senza scopo di lucro che consentono ai loro associati di usufruire delle agevolazioni fiscali disposte dagli articoli 10 e 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (DPR 917/1986) e della recente lg.117/2017. In base alle norme contenute nei decreti che li riguardano, gli Enti di Sanità Integrativa sono sottoposti al controllo del Ministero dello Sviluppo Economico e dagli enti Cooperativi di rappresentanza, sono iscrivibili all’anagrafe dei Fondi, hanno diritto ad avere personalità giuridica, sono iscrivibili in Camera di Commercio ed hanno bilanci pubblici ed, nei casi di maggior struttura e solidità, anche revisionati. “La finalità di queste norme, che nel loro insieme, costituiscono un sistema articolato ed integrato – ha aggiunto – è quella di garantire al cittadino coperture sanitarie integrative con il SSN gestite da enti senza scopo di lucro basati sul concetto della mutualità”.
La divulgazione delle finalità mutualisitche trova la sua massima espressione in Mutua Mba che ha come obiettivo quello di “collaborare con il SSN continuando ad incitare il socio all’utilizzo delle strutture pubbliche rimborsando integralmente il Ticket o erogando una indennità per ogni giorno di ricovero. Allo stesso tempo, laddove l’attesa supera ogni tempistica ragionevole, favorire la ricerca, la prenotazione e la gestione del costo nelle strutture private”.
“Questa indagine – ha concluso il presidente di Mutua Mba– ha permesso al nostro sistema Associazionistico-Mutualistico-Cooperativo di farsi conoscere alle Istituzioni alle quali chiediamo ascolto perché siamo convinti che il risanamento del nostro welfare state possa avvenire attraverso la collaborazione con gli Enti di Sanità Integrativa che non vivono di profitto e che pongono la persona al centro del servizio socio-assistenziale”.