Prevenire per non curare. L’occhio pesa appena lo 0,27% del corpo umano, ma riceve più dell’80% delle informazioni che ci giungono dall’ambiente. Come possiamo difenderlo? La risposta è data dalla prevenzione sin dalla prima infanzia ed è proprio su questo tema che oggi, giovedì 13 ottobre, si celebra la Giornata mondiale della vista. Le malattie che compromettono parte o tutta la vista sono in notevole aumento, tanto degli adulti quanto nei più piccoli, e interessano oltre 3 milioni di italiani che risultano essere a rischio di glaucoma, degenerazione maculare e retinopatia diabetica. La perdita della vista coincide con enormi costi sociali e personali: è un dolore profondo, fonte di depressione non solo senile, una grande perdita di autonomia e qualità della vita.
Su queste premesse la prevenzione delle malattie degenerative della vista diventa essenziale per la salvaguardia della salute degli occhi: la giornata di oggi dunque anche in Italia si presenta come un collettivo momento di promozione della salute visiva a cui intervengono i protagonisti del sistema della tutela visiva. In oltre 90 città italiane saranno distribuiti opuscoli informativi, organizzati incontri divulgativi e offerti controlli oculistici gratuiti, il tutto grazie alla collaborazione delle realtà territoriali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che saranno presenti con i propri volontari e dirigenti per testimoniare il ruolo fondamentale della prevenzione nel contrasto al rischio di cecità.
Un pericolo anche per i più piccoli. La prevalenza della cecità in età pediatrica varia da 3 per 10.000 bambini nei Paesi ad alto reddito, a 10 per 10.000 nei Paesi a basso reddito. La cataratta congenita rappresenta una delle cause più frequenti di cecità infantile (10-15%). (IAPB). La nascita prematura, in particolare se avviene a un’età gestazionale inferiore a 31 settimane e/o con un peso inferiore a 1500 grammi, espone al rischio di sviluppo di una importante patologia che interessa l’organo della vista, che è la retinopatia della prematurità (ROP). Quest’ultima è un’affezione multifattoriale caratterizzata da un anomalo sviluppo dei vasi retinici. La sua incidenza, che è inversamente proporzionale all’età gestazionale, è progressivamente aumentata negli anni, in conseguenza della maggiore sopravvivenza dei neonati estremamente pretermine. Tra i neonati di età gestazionale uguale o inferiore a 30 settimane, il 40-50% sviluppa un qualunque stadio di ROP, mentre il 7-8% va incontro a forma grave e il 5-6% necessita di trattamento. Le linee guida internazionali suggeriscono l’esecuzione di uno screening specifico, mediante periodiche visite oculistiche, eseguite da professionista addestrato su questa particolare patologia.