Parla come mangi. Oggi seguire un tipo di alimentazione significa non solo rispettare un regime alimentare severo e ben definito ma anche fare uso di un linguaggio che rispecchi alla lettera il nuovo stile di vita. È questo il caso del veganesimo, sempre più presente su menù, preparazioni e confezioni, accompagnato da termini che se pronunciati all’esterno di un contesto di carattere alimentare ai più non direbbero molto. Si pensi, ad esempio, a parole come “flexitarian” e “veganuary”.
Stando alle ultime stime, nel mondo ci sono 100 milioni di vegani e 800 milioni di vegetariani. Il numero totale di vegani, vegetariani e categorie simili si avvicina al 14 % della popolazione mondiale, una fetta decisamente importante in costante crescita. Non è un caso dunque che al regime alimentare corrisponda un glossario cucito a misura. Per “flexitarian” si definisce un preciso stile alimentare nato letteralmente dalla fusione di “flexible” e “vegetarian” (ovvero flessibile e vegetariano) che fa riferimento, a sua volta, a un tipo particolare di regime plant-based che non prevede l’eliminazione del consumo di carne ma una sua limitazione a una o due volte la settimana. Per “veganuary”, termine unisce “vegan” e “January”, si fa riferimento invece a una sfida, lanciata nel 2014 da un’organizzazione no-profit britannica, che incentiva le persone a seguire un’alimentazione vegana per il primo mese dell’anno, un’esperienza collettiva di consapevolezza del proprio impatto ambientale sul pianeta.
Se da un lato a un nuovo stile di vita corrisponde necessariamente una graduale modifica del proprio linguaggio, dall’altro, l’esponenziale crescita della popolazione vegana a livello globale ha portato alcuni marchi alimentari a occupare la scena per trasparenza, sicurezza e affidabilità. È questo il caso di V-Label, unico nel suo genere per le sue caratteristiche che lo rendono un punto di riferimento per tutti i consumatori. Registrato in oltre 70 paesi i criteri del marchio V-Label sono stati creati dalle maggiori associazioni vegetariane e vegane europee, con lo scopo di garantire sicurezza ai consumatori. I controlli vengono eseguiti con la massima cura attenendosi rigorosamente ai criteri del marchio V-LABEL e proprio questo, non sono accettate le autodichiarazioni: i singoli ingredienti dei prodotti sono scrupolosamente analizzati secondo attente procedure e non solo.