DISFAGIA LUSORIA, ESEGUITO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA UN INNOVATIVO INTERVENTO CHIRURGICO
Con orgoglio, Mutua Basis Assistance, prima società italiana di mutuo soccorso per numero di associati, comunica che è stato pubblicato su una delle più prestigiose riviste internazionali di chirurgia vascolare, la Annals of Vascular Surgery,, il primo intervento di disfagia lusoria (l’esofago compresso dall’arteria succlavia) avvenuto attraverso il passaggio dalla clavicola anziché procedere con l’invasiva e tradizionale apertura del torace. L’intervento è stato eseguito dal professor Pietro Rispoli Direttore di Chirurgia Vascolare universitaria presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.
La giovane paziente, affetta da una grave forma di disfagia lusoria, è stata operata con successo, utilizzando una tecnica chirurgica innovativa che, secondo i dati esistenti in letteratura, è stata impiegata solo due volte al mondo e per la prima volta in Italia.
All’origine di questa patologia vi è un’anomalia vascolare congenita, presente quasi nel 2% della popolazione generale, chiamata arteria succlavia lusoria oppure aberrante o retroesofagea. L’anomalia consiste in un’emergenza dell’arteria succlavia destra che, nascendo a valle della succlavia sinistra, invece che a monte, compie un percorso retroaortico e soprattutto retroesofageo tendendo a determinare su di esso un’impronta che, nei casi più gravi come quello del suddetto caso, può provocarne l’ostruzione completa. Conseguenza è l’impossibilità di alimentarsi ed il successivo rapido e cospicuo dimagramento fino all’emaciazione, necessitante di nutrizione totale per via endovenosa.
Mutua Basis Assistance ha contattato l’autore del primo intervento made in Italy, il professor Pietro Rispoli, al quale ha rivolto alcune domande.
“No, infatti l’arteria succlavia lusoria che, secondo i dati della letteratura è presente nella popolazione generale in percentuale compresa tra 0,5 e 1,8%, può essere completamente asintomatica e può rappresentare un riscontro occasionale a seguito di indagini per altre patologie”.
Quali sono i vantaggi di questa nuova tecnica chirurgica?
“La vera novità tecnica di questo intervento, che è stato eseguito solo due volte al mondo e per la prima volta in Italia, consiste nell’asportazione del vaso anomalo responsabile della costrizione sull’esofago attraverso l’utilizzo del mediastinoscopio. Con questo strumento è stato possibile liberare completamente l’esofago ed evitare la necessità di dover aprire il torace. Ciò ha reso l’intervento più breve, meno invasivo e più sicuro, a parità di efficacia. Fondamentale è stata la partecipazione all’intervento del chirurgo toracico Dr. C. Mossetti”.
Da cosa è nata l’idea di operare la paziente con questa nuova tecnica chirurgica?
“Eravamo a conoscenza di questa nuova tecnica per la nostra costante consultazione della letteratura. Ci ha convinto tecnicamente e l’abbiamo realizzata sul campo”.
L’intervento ha avuto gli esiti positivi che sperava?
“Direi senz’altro di si; i controlli post operatori, sia clinici sia strumentali, hanno dimostrato l’esito positivo”.
Quali sono i progetti per il futuro?
“Limitatamente alla patologia di cui stiamo parlando, è senz’altro quello di utilizzare questa tecnica nei pazienti in cui vi sia l’indicazione a farlo. In un senso più generale, dirigo una Divisione Universitaria che è anche sede della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare e pertanto è mio compito, unitamente ai miei validissimi collaboratori e ai medici in formazione specialistica, continuare a coniugare assistenza e ricerca nel modo più sicuro e innovativo possibile”.