Lettere che si confondono, difficoltà nell’imparare l’alfabeto, frequenti errori nella lettura, anche di poche frasi. Dal 3 al 9 ottobre si terrà la settima edizione della Settimana nazionale della Dislessia, organizzata da Aid Associazione Italiana Dislessia in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association (Eda). Un appuntamento consolidato per diffondere consapevolezza sulla dislessia e su tutti altri Disturbi Specifici dell’Apprendimento e promuovere la conoscenza delle metodologie più efficaci per affrontarli e gestirli.
In Italia questo disturbo, la cui diagnosi si basa su valutazioni intellettive, educative, della fluenza fonemica, del linguaggio, mediche e psicologiche, interessa all’incirca 20 mila studenti universitari con dislessia o altri disturbi specifici dell’apprendimento. A molti di loro vengono negati gli strumenti e le misure compensative che gli spetterebbero di diritto, affaticando letteralmente il loro percorso di studi e impedendogli di essere al pari dei loro colleghi. Su queste basi AID ha lanciato una petizione su change.org chiedendo al Governo di approvare una legge che garantisca pari diritti e opportunità agli studenti universitari con DSA.
Ad oggi a livello normativo si fa riferimento alla legge 8 ottobre 2010, n. 170 che riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati “DSA”. Il diritto allo studio degli alunni con DSA è garantito mediante non poche iniziative promosse dal MIUR e attraverso la realizzazione di percorsi individualizzati nell’ambito scolastico. In modo specifico, si tratta del Piano didattico personalizzato, documento di programmazione con cui la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con esigenze didattiche particolari ma non riconducibili alla disabilità (in caso di disabilità il documento di programmazione si chiama PEI, Piano Didattico Individualizzato, ben diverso per contenuti e modalità di definizione). Per gli studenti con DSA, Disturbi Specifici di Apprendimento, un documento di programmazione personalizzato (il PDP) è obbligatorio; contenuti minimi sono indicati nelle Linee Guida del 2011, come pure i tempi massimi di definizione (entro il primo trimestre scolastico). La scuola può elaborare un documento di programmazione di questo tipo per tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali qualora lo ritenga necessario.
Intanto, proprio in vista del nuovo anno scolastico, partito da poche settimane, AID ha promosso il libro in formato digitale erogato agli studenti con diagnosi DSA o certificazione 104/1992, grazie al protocollo siglato con l’Associazione Italiana Editori (AIE) e alla collaborazione degli editori aderenti al servizio. Scopo del servizio è garantire il successo formativo, l’inclusione scolastica e il diritto di accesso ai libri digitali scolastici. La versione digitale del testo scolastico è un importante supporto allo studio e può essere utilizzato con programmi di sintesi vocale, che consentono ai ragazzi di «leggere con le orecchie». Lo studente con DSA in questo modo, avvalendosi del supporto messo a disposizione, può compensare le proprie difficoltà e affrontare lo studio in condizioni di maggiore autonomia.