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Disturbi dell’Alimentazione, Ministro Schillaci: “Ulteriori 10 milioni di euro sul Fondo straordinario per il contrasto dei DNA”
“In attesa della piena operatività del nuovo Nomenclatore tariffario e dell’ulteriore aggiornamento dei Lea (Livelli essenziali di assistenza), atteso per il primo semestre 2024, al fine di garantire ai pazienti con disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione un’appropriata presa in carico da parte delle strutture regionali ho deciso, con un emendamento che sarà proposto in conversione al decreto Milleproroghe, di mettere a disposizione del Fondo straordinario dedicato, pur in assenza della completa rendicontazione da parte delle Regioni, un fondo pari a 10 milioni di euro per il 2024”. A dirlo è il Ministro Schillaci che rivolgendosi alla Camera ha voluto spegnere le polemiche accese a seguito della pubblicazione del testo della Manovra di Governo che non prevedeva risorse destinate ai disturbi alimentari.
Come specifica nello stesso intervento il Ministro, questi nuovi fondi andranno ad aggiungersi ai 25 milioni di euro già stanziati per gli anni 2022-2023. “Con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario e dell’ulteriore aggiornamento dei LEA – aggiunge – sarà garantita la piena copertura finanziaria in modo strutturale per l’erogazione delle prestazioni a beneficio di tutti i pazienti affetti da disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, rendendo di fatto non più necessario qualsivoglia fondo straordinario a carattere temporaneo, finora sperimentato”. Nell’ambito della proposta di aggiornamento LEA, saranno introdotte 16 ulteriori prestazioni di assistenza ambulatoriale, da concedere in esenzione, per il monitoraggio e la prevenzione di complicanze ed aggravamenti della bulimia e anoressia, che sommate alle precedenti diventeranno 32.
La legge di Bilancio del 2022 aveva previsto, nelle more dell’aggiornamento dei Lea , l’istituzione presso il ministero della Salute di un Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione con dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2022 e 10 milioni per l’anno 2023. Fondo che non è stato rifinanziato.
In Italia sono circa 4 milioni le persone che soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (il 5% della popolazione, di cui il 70% adolescenti) e rappresentano la seconda causa di morte tra i giovani (dopo gli incidenti stradali) con circa 4 mila decessi all’anno nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 25 anni (dati Ministero della Salute). In più, le diagnosi di disturbi alimentari sono raddoppiate dopo il lockdown e gli anni “rallentati” dalla pandemia da COVID-19. Per tutte queste ragioni, e sulla base dei numeri, la notizia del taglio delle risorse per la lotta ai disturbi alimentari nell’ultima legge di Bilancio ha provocato non pochi dissensi. “Malattie come anoressia, bulimia o il binge eating – fa sapere la Fondatrice di Impresa per la Vita Onlus, Donatella Possemato – sono patologie invalidanti, potenzialmente mortali, che compromettono non soltanto la salute fisica e il funzionamento sociale del paziente, ma colpiscono entrambi i sessi in età fertile con gravi conseguenze sul benessere riproduttivo e, quindi, sulla possibilità di avere figli. Si parla tanto di lotta alla denatalità ed il vuoto assistenziale che riguarda i disturbi alimentari aggrava il problema: la cura dei DNA rientra tra gli interventi per tutelare la fertilità della donna, visto che uno dei sintomi è l’amenorrea (assenza di ciclo). Servono le risorse per i servizi e i centri di cura sul territorio, e per la formazione del personale specializzato; per dare sostegno alle famiglie”.