Un primato che senza dubbio fa onore alla popolazione italiana e agli operatori socio-sanitari. Nel 2023 l’Italia è salita al secondo posto tra i principali Paesi europei per la donazione degli organi. Un risultato, che il Ministro della Salute Orazio Schillaci, definisce importante “a conferma della generosità degli italiani” ma anche “dell’eccellenza del nostro sistema trapiantologico per qualità degli interventi e sicurezza dei processi”. Il dato arriva dall’ultimo Report dell’attività annuale della Rete nazionale trapianti, pubblicato nella prima settimana di agosto sul sito del Centro nazionale trapianti. Il documento contiene oltre 200 pagine di analisi, grafici e tabelle che mettono a fuoco nel dettaglio la complessa attività della rete di donazione e trapianto del Servizio sanitario nazionale, per quanto riguarda gli organi solidi ma anche i tessuti, le cellule staminali emopoietiche, i gameti e il microbiota intestinale.
Le migliaia di cifre contenute nel ci restituiscono la fotografia di una Rete più che mai vivace, di medici, infermieri e operatori sanitari impegnati a inaugurare sempre nuovi percorsi di cura. Ne sono un esempio i tanti primati conseguiti nel 2023: dal trapianto di un lobo polmonare da donatore vivente alla donazione di cuore in seguito ad arresto cardio-circolatorio, passando per le prime catene cross-over che hanno coinvolto più di un centro estero e nazionale. Una Rete capace di interpretare al meglio lo spirito innovativo che contraddistingue la trapiantologia nell’ambito delle specializzazioni sanitarie.
“Continuiamo a promuovere la cultura della donazione, rafforzando le iniziative di comunicazione e le collaborazioni strategiche come quella tra il Ministero della Salute, il Centro nazionale trapianti e Anci che abbiamo rinnovato anche quest’anno per incentivare la dichiarazione di volontà di donare organi e tessuti al rilascio o al rinnovo della carta di identità”, aggiunge il Ministro.
Nel dettaglio, da gennaio a dicembre 2023 il nostro paese si è guadagnato il secondo posto tra i principali Paesi europei per quanto riguarda la donazione degli organi: il tasso raggiunto – si legge sul portale del centro nazionale trapianti – è stato di 28,2 donatori ogni milione di abitanti, dietro alla Spagna (leader mondiale con 48.9) ma davanti a Francia (26,3), Regno Unito (21,3) e Germania (11,4). Il report, che approfondisce i dati preliminari pubblicati nel gennaio scorso, conferma che il 2023 è stato l’anno migliore di sempre per donatori segnalati (3.092, +16,2% sul 2022), donatori utilizzati (1.667, +14,2%) e trapianti effettuati (4.466, +15,2%). Di questi, 198 sono stati realizzati attraverso programmi di urgenza nazionale, mentre 197 trapianti hanno riguardato pazienti pediatrici. Particolarmente numerosi i trapianti da donatore a cuore fermo: sono stati 444, il doppio dell’anno precedente. La crescita complessiva dell’attività di donazione e trapianto si è tradotta in un leggero calo del numero di pazienti in attesa di ricevere un organo: al 31 dicembre 2023 erano 7.941, di cui il 76% aspettava un rene, contro gli 8.112 a fine 2022.