L’Italia è al terzo posto in Europa per donazioni dopo Spagna e Francia e tra le regioni è la Toscana il territorio che registra il maggior numero di operazioni di questo tipo. Sono questi i primi dati che emergono dal report sull’attività di donazione e trapianti relativi al 2022 elaborato dal Centro nazionale trapianti e presentato dal Ministero della Salute. In modo specifico, da gennaio a dicembre in Italia sono aumentate le donazioni e i trapianti di organi, tessuti e cellule staminali emopoietiche e su queste basi la Rete trapianti del Servizio sanitario nazionale ha confermato il trend di crescita già registrato nel 2021, superando di gran lunga i livelli di attività precedenti all’emergenza Covid, e segnando le migliori performance assolute mai realizzate dal sistema trapiantologico nazionale.
Come informa il Centro Nazionale Trapianti, per la prima volta, nell’arco di un anno, le donazioni di organi solidi hanno superato quota 1.800: sono state complessivamente 1.830 (+3,7%), 1.461 da donatori deceduti e 369 da viventi. Un risultato garantito dal nuovo aumento delle donazioni potenziali segnalate in rianimazione (2.662, +4,1%), che superano i livelli pre-Covid. Per questo motivo il tasso nazionale di donazione per milione di popolazione (pmp) risulta il più alto di sempre (24,7) e pone ancora una volta l’Italia ai vertici europei dietro alla Spagna e insieme alla Francia. La regione con il tasso di donazione più elevato si conferma la Toscana (49,3 donatori pmp) ma va segnalato l’aumento esponenziale del tasso in Emilia Romagna (46, +8,8 sul 2021) e il buon risultato del Veneto (36,3, +6,2). Così come registrato nel 2021 arranca un po’ il Centro-Sud, con qualche buono risultato di crescita in Lazio, Campania e Calabria. Incremento anche per la percentuale delle opposizioni in rianimazione (29,6%, +1% sul 2021), un dato però che tende a essere fisiologico quando aumentano le segnalazioni delle rianimazioni, e anche qui viene confermato il forte gap delle regioni meridionali verso quelle settentrionali. Aumenta molto, invece, la donazione a cuore fermo: +60%, che si è tradotto in un +35,6% trapianti realizzati grazie agli organi prelevati a questa tipologia di donatori.
Restano stabili i trapianti di rene (2.038, 4 in meno che nel 2021 a causa di una lieve contrazione delle donazioni da vivente) e quelli di cuore (254 pari a +0,8%); si registra inoltre un aumento importante di quelli di fegato (1.474 pari a +5,6%), e di quelli di polmone (138, +17,9%), la specialità più penalizzata negli anni della pandemia in calo i trapianti di pancreas, che scendono da 54 a 38.
Fanno la differenza rispetto all’anno precedente anche i dati legati all’attività di donazione di tessuti, molto penalizzata durante l’emergenza sanitaria, ma che per il secondo anno cresce in modo significativo: i prelievi nel 2022 sono stati 11.031 (+10,4%), con aumenti importanti per le cornee e il tessuto muscolo-scheletrico. È stato un 2022 da record per l’attività riguardante midollo osseo e cellule staminali emopoietiche: sono 329 le donazioni effettive realizzate (+9,7%) e 961 i trapianti (+3,1%), miglior risultato di sempre in entrambi i casi. Continuano ad aumentare gli iscritti al registro donatori IBMDR: nel 2022 sono state tipizzate 28.813 persone (+18,9%), un segnale positivo, ma resta lontana la quota di nuovi iscritti del 2019 (furono oltre 40mila), frutto soprattutto di attività di volontariato nelle scuole e nelle piazze che le restrizioni dovute al Covid hanno penalizzato fino a pochi mesi fa.