La Voce di MBA

Donazioni di plasma, dati infelici nonostante l’infrastruttura sia all’altezza

L’allarme c’è. Nonostante l’Italia abbia superato la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, ancora oggi sono pochi i cittadini decisi a donare plasma. Occorre dire che la carta d’identità di questo tipo di donatore è molto severa: bisogna avere un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, avere un peso uguale o superiore a 50 chilogrammi, presentare un buono stato di salute e avere uno stile di vita che escluda comportamenti a rischio.

Quello attuale è un quadro di sostanziale autosufficienza. I dati più recenti, ancora riferiti al 2021, sono migliori di quelli dell’anno precedente, ma tendenzialmente assistiamo a un calo dei donatori di circa il 5%. Un dato ancora più preoccupante è quello dell’invecchiamento della popolazione dei donatori a cui non corrisponde un adeguato ricambio generazionale. L’unica fascia demografica di donatori che cresce è quella che va dai 55 ai 65 anni. I donatori dai 18 ai 35 anni sono in calo tendenziale da anni e nel 2021 abbiamo registrato un calo anche tra i donatori della fascia tra i 35 e i 45 anni. A questo si somma anche il problema di una raccolta di sangue e plasma che spesso viaggia su due velocità, con alcune regioni che superano la media delle 40 unità di globuli rossi per 1000 abitanti ed altre che stanno ben sotto la soglia.

Certo, l’infrastruttura non manca. È questo, per ultimo, il caso dell’Unità di Raccolta (UdR) Avis di Ferrara che in queste settimane si è dotata della terza macchina per la Plasmaferesi produttiva (donazione di plasma) che assicurerà l’incremento necessario per portare il territorio al pari degli standard di donazione regionali richiesti. Attraverso questo macchinario, le strutture ospedaliere oppure le sezioni Avis possono raccogliere almeno un terzo in più rispetto allo storico per anno.

La plasmaferesi è una procedura medica in cui la parte cellulare del sangue e il plasma vengono separati attraverso centrifugazione o filtrazione. Con questa espressione si fa dunque riferimento a due diverse procedure: produttiva a scopo donativo e terapeutica. Con la procedura di plasmaferesi terapeutica si rimuovono dal plasma sostanze come anticorpi o fattori della coagulazione che causano una patologia. Se una componente del sangue viene riconosciuta come nociva, può essere eliminata e sostituita con la stessa componente di plasma ricevuto da un donatore in buona salute. Lo scopo della plasmaferesi è quello di eliminare le proteine o gli anticorpi che causano la patologia, impendendo loro di riprodursi o attaccare l’organismo.

Come diventare donatori di plasma. Chi intende diventare donatore deve recarsi, previo appuntamento telefonico in cui riceverà tutte le informazioni necessarie, nei centri di raccolta o nei punti di raccolta sangue della propria città dove sarà accolto e accompagnato da un medico per un colloquio, una visita e un prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti per accertare l’idoneità al dono.

Exit mobile version