Un premio assegnato alle eccellenze in rosa italiane. Si tratta dell’ambito riconoscimento internazionale “L’Oréal Unesco for women in science” attribuito annualmente ai progetti di ricerca portati avanti da giovani studiose under 35. Quest’anno le azzurre promosse, prendendo in prestito un’espressione calcistica ritornata in auge con i mondiali femminili, sono Silvia Celli e Federica Mezzani della Sapienza che hanno ricevuto il premio lunedì 17 giugno nelle storiche stanze del Museo nazionale della scienza e della tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano insieme a due borse di studio di 20 mila euro ciascuna.
A Silvia Celli è stato riconosciuto il progetto “Meccanismi di accelerazione e fuga di particelle da sorgenti astrofisiche galattiche” che riguarda i diversi messaggeri astrofisici in grado di identificare le sorgenti dei raggi cosmici galattici. Nello specifico, lo studio si concentra sull’analisi teorica delle segnature dei resti di supernova sotto forma di fotoni di alta energia e neutrini. Al fine di stabilire con fermezza una connessione fra tali sorgenti e i raggi cosmici galattici, viene analizzato il processo che porta le particelle cariche a uscire dal meccanismo di accelerazione e a cominciare il loro viaggio di propagazione nel mezzo interstellare verso la Terra. Questo fenomeno potrebbe portare all’identificazione della presenza di raggi cosmici di alta energia proprio nelle zone circostanti gli acceleratori, rispondendo così a uno dei maggiori quesiti aperti della fisica del XX secolo.
La ricerca di Federica Mezzani del Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale, intitolata “Minor, droni di ultima generazione per la localizzazione delle mine antiuomo”, si focalizza sulla localizzazione di mine antiuomo mediante una mappatura aggiornata e reale real-time. Il sistema coinvolge uno sciame di droni, equipaggiati con micro-sensori in grado di rilevare la variazione di densità nel terreno della zona che sorvolano. Lo sciame si suddivide in due gruppi: un numero ristretto di droni master sorvola rapidamente l’area individuando le zone presumibilmente contaminate; la restante parte, volando a quota più bassa, pattuglia minuziosamente le zone indicate dai droni master. Il sistema, con l’ausilio di droni autonomi convenzionali, non comporta rischi di alcun tipo, è economico, affidabile e a basso impatto ambientale. Permetterà di restituire benessere a intere comunità e dignità ai paesi devastati dall’orrore della guerra.
Quest’anno il premio ha contato ben 350 candidature arrivate da ogni parte d’Italia. La giuria, dopo aver esaminato tutte le ricerche, ha selezionato sei ricercatrici più meritevoli, che hanno in tal modo ottenuto un sostegno per proseguire nella carriera professionale, portando un ulteriore contributo al progresso scientifico.
Le altre quattro ricercatrici premiate sono: Teresa Mezza (Progetto: Medicina personalizzata del diabete di tipo 2; Istituto ospitante: Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli IRCCS Istituto Patologia Speciale Medica Reparto Endocrinologia e Diabetologia); Alice Sciortino (Progetto: Proprietà ottiche ed elettriche di sistemi ibridi basati su nanomateriali di Carbonio; Istituto ospitante: Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Fisica e Chimica – Emilio Segré Laboratory “R. Boscaino” of Advanced Materials); Ester Pagano (Progetto: Ruolo di una proteina nel tumore del colon-retto; Istituto ospitante: Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Farmacia, Scuola di Medicina e Chirurgia Laboratorio di farmacologia sperimentale); Paola Tognini (Progetto: Influenze del metabolismo e della microflora intestinale sul cervello; Istituto ospitante: Laboratorio di Biologia, Scuola Normale Superiore di Pisa).