Uno studio dell’Università di Helsinki dimostra che la mancanza di sonno influenza il metabolismo del colesterolo e quindi la salute dei vasi sanguigni: proprio per questo, chi dorme poco ha un rischio maggiore di contrarre malattie cardiovascolari
L’insonnia, purtroppo, è ormai un disturbo diffusissimo tra gli italiani. Gli insonni cronici sono addirittura 4 milioni. Alcuni si girano nel letto per ore, cercando la posizione giusta per prendere sonno, altri passano le notti sul divano, guardando la televisione. La mancanza di riposo notturno rappresenta però un vero e proprio rischio per la salute. Già diversi studi hanno dimostrato infatti che riduce le difese immunitarie, incide sul metabolismo dei carboidrati in modo simile a quanto fa il diabete e sugli ormoni che regolano l’appetito, infatti chi dorme poco ha più fame e tende a mangiare di più. Non riposare a sufficienza può causare ansia, depressione, ed è stato attestato anche un legame con patologie internistiche come l’asma, la cefalea, l’artrosi.
Ma c’è di più: la mancanza di sonno influenza anche il metabolismo del colesterolo e quindi la salute dei vasi sanguigni: proprio per questo, chi dorme poco ha un rischio maggiore di contrarre malattie cardiovascolari. Lo dimostra un recente studio dell’Università di Helsinki, pubblicato su Scientific Reports. I ricercatori hanno analizzato le conseguenze della mancanza di sonno sul metabolismo del colesterolo sia in termini di espressione genica sia per quanto riguarda i livelli di lipoproteine nel sangue, ed è emerso che i geni che partecipano alla regolazione del trasporto del colesterolo sono meno attivi nelle persone che soffrono di insonnia, rispetto a quelli presenti in coloro che dormono a sufficienza.
Per lo studio sono stati utilizzati tre set di dati: un esperimento in laboratorio, in cui 21 persone sono state sottoposte ad una settimana di privazione di sonno e due studi epidemiologici real life, uno su 518 persone e uno su 2221 giovani.
Rispetto a chi dorme abbastanza, le persone che non avevano dormito mostravano minor numero di lipoproteine HDL, il “colesterolo buono”, e una minore attività dei geni che partecipano nella regolazione del trasporto del colesterolo.
Per i ricercatori, tutto ciò contribuisce alla comparsa di aterosclerosi e i primi cambiamenti in negativo si vedono già dopo una settimana di sonno insufficiente. Lo studio apre quindi uno scenario che potrà aiutare i medici a definire una più efficace terapia antisclerotica per i pazienti.
Questi risultati evidenziano ancora una volta l’impatto che un buon sonno può avere sulla salute. Mutua MBA, società di mutuo soccorso leader nel campo della sanità integrativa, raccomanda a tutti di non sottovalutarne l’importanza. Dormire bene, e a sufficienza, riduce il rischio di infarto, diabete e invecchiamento precoce. Migliora le performance nel lavoro, a scuola, nello sport. Combatte e previene la depressione, aumenta le capacità mnemoniche e di concentrazione e stimola la creatività. Uno stile di vita sano passa anche da un buon riposo, ed è un primo, importante passo, per mantenersi in salute.