Con l’arrivo del mese di dicembre si parte con la dose booster, ovvero con il richiamo del vaccino, che interesserà oltre 15 milioni di italiani. È il Ministero della Salute a ufficializzare la ripartenza dal 1° dicembre 2021 specificando che sarà possibile procedere con la somministrazione con vaccino a m-RNA (Moderna o Pfizer) e indirizzando l’informativa alla fascia anagrafica compresa tra i 40 e i 59 anni. Chiaramente, anche in questo caso, devono essere trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato.
Dopo i 17 milioni di vaccinati over 60 già invitati alla terza dose – finora si sono sottoposti alla somministrazione 2,5 milioni – l’Esecutivo ha deciso di velocizzare i tempi e, primo Paese in Europa (e non solo) apre il nuovo round di vaccinazioni anche a tutti gli over 40: nel mondo infatti, fatta eccezione per Israele, con i richiami si è arrivati infatti al massimo agli over 50.
Tutti i dettagli sono contenuti nella circolare del Ministero della Salute dell’11 novembre 2021 che rappresenta un vero e proprio aggiornamento delle indicazioni sulla somministrazione di dosi “booster”. A partire dal 20 settembre scorso è stata avviata la somministrazione, su scala nazionale, della dose aggiuntiva di vaccino alle persone trapiantate e immuno-compromesse. Dal 27 settembre invece è stato dato il via libera alla somministrazione a favore delle persone di 80 anni e più, del personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani, degli esercenti, delle professioni sanitarie e degli operatori di interesse sanitario, delle persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti di età uguale o maggiore di 18 anni, e degli over 60.
Ma che cos’è la dose booster? Nello specifico, si intende una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un preciso gap temporale, che viene somministrata per ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, destinata alle persone che hanno un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, per esposizione professionale.
In relazione all’attuale quadro dei contagi, il Paese non registra dati ottimisti. La curva epidemiologica continua a crescere, anche se al momento non è preoccupante come avviene in molti Paese d’Europa. Nelle ultime 24 ore – riferisce il Ministero della Salute Roberto Speranza – si è registrata una impennata di casi – 7.891 quasi 2 mila in più rispetto alle ore precedenti, con 60 decessi e un tasso di positività all’1,6%.