Questo sito Web utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
È attivo da oggi il Registro nazionale degli impianti protesici mammari
Era stato annunciato ed oggi è realtà. È partita ufficialmente l’esperienza del Registro nazionale degli impianti protesici mammari, l’infrastruttura informatica messa a disposizione dal Ministero della Salute dove le Regioni che hanno già sottoscritto il relativo accordo – Marche, Calabria, Valle d’Aosta e dal 3 agosto la Campania – potranno avviare la raccolta dei dati nei rispettivi registri. La piattaforma sarà, alimentata con i dati provenienti dai registri regionali e provinciali.
Gli operatori sanitari che effettuano interventi di impianto o rimozione di una protesi mammaria nelle strutture sanitarie operanti nelle Regioni già attive sono tenuti a registrare le procedure chirurgiche eseguite. Prima di effettuare l’intervento chirurgico occorre presentare al paziente la scheda informativa, il consenso informato e l’informativa privacy per i registri regionali e per il registro nazionale (art.4, Legge 86/2012). Per registrare gli interventi, i chirurghi potranno accedere tramite Spid al registro della Regione o Provincia autonoma dove ha sede la struttura sanitaria in cui è stato effettuato l’intervento.
Come spiegato su questo sito a febbraio, le finalità del registro nazionale e dei registri regionali e provinciali sono: il monitoraggio clinico del soggetto sottoposto a impianto, per prevenire complicanze e migliorare la gestione clinico/assistenziale degli eventuali effetti indesiderati ed esiti a distanza la rintracciabilità tempestiva dei pazienti in caso di necessità; il monitoraggio epidemiologico, per attività di studio e ricerca scientifica in campo clinico e biomedico. In Italia sono circa 55.000 le protesi mammarie vendute in media ogni anno (dati 2011-2021); il 63% risulta impiantato per finalità estetiche, il 37% per finalità ricostruttiva; si stima inoltre che annualmente circa 42mila pazienti ricevano un impianto: in rifermento al 2020 tuttavia si registrano 468 segnalazioni di incidenti, in gran parte dovuti a rottura del dispositivo.
L’Italia è il primo Paese al mondo che dispone oggi di un registro ad alimentazione obbligatoria da parte dei chirurghi che impiantano o rimuovono protesi sul territorio nazionale. Come informa il Ministero, gli operatori economici che in Italia distribuiscono tali dispositivi devono trasmettere i dati relativi ad ogni singola protesi mammaria commercializzata e destinata ad essere impiantata, sia per finalità estetiche che ricostruttive.