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È made in Italy l'innovativo kit per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto
E’ stato presentato presso l’Istituto Tumori della Romagna (IRST) un innovativo Kit di laboratorio utile alla diagnosi precoce del tumore del colon-retto.
Lo strumento – frutto della collaborazione tra IRST IRCCS e il Gruppo Diatech, brevettato a livello mondiale – che affiancherà il tradizionale test del sangue occulto fecale (FOBT), permetterà una più precoce e precisa diagnosi dei pazienti affetti da tumore del colon-retto attraverso analisi biologiche non invasive. In questo modo, si potranno ridurre il numero di esami strumentali invasivi, costosi e talvolta non necessari (colonscopia) e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Il tumore del colon-retto è tra i più frequentemente diagnosticati nella popolazione italiana (14%, con 53.000 nuovi casi nel 2017 – dati AIRTUM – AIOM) e la seconda causa di morte oncologica dopo il tumore al polmone (10% tra gli uomini e 12% tra le donne con 18.671 decessi nel 2014 – dati ISTAT).
L’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la cura dei Tumori (IRST) IRCCS di Meldola (FC), uno dei principali Centri per la Ricerca Scientifica e Tecnologica in Italia, e Diatech Pharmacogenetics, azienda leader in Italia nella ricerca e nella commercializzazione di sistemi diagnostici per test farmacogenetici, hanno annunciato il lancio del kit “EasyPGX® ready FL-DNA”, per l’identificazione di lesioni prenoplastiche e neoplastiche del colon retto (CRC). La metodica brevettata in tutto il Mondo dall’Istituto Tumori della Romagna in collaborazione con il Gruppo Diatech consente di valutare la quantità e l’integrità del DNA estratto dalle cellule di esfoliazione della mucosa del colon raccolte nel materiale fecale. L’esito del test “EasyPGX® ready FL-DNA”, in associazione alle informazioni ottenute dal test del sangue occulto fecale (FOBT), permetterà di identificare gruppi di pazienti con diverse probabilità di avere una lesione pre-neoplastica o neoplastica del colon, potendo così indirizzare i singoli casi verso ulteriori procedure diagnostiche più invasive, disagevoli e costose (colonscopia).
“Si tratta di un test biologico e non chimico particolarmente innovativo – ha spiegato nel corso della conferenza stampa il prof. Dino Amadori, Direttore scientifico emerito IRST – basato su una specifica metodica di analisi del DNA fecale. Mentre il sangue occulto ci fornisce un’informazione puntuale su un aspetto, ovvero la perdita microscopica di sangue associata alle forme anche abbastanza precoci ma non precocissime del carcinoma del colon retto, il test da noi sviluppato e brevettato ci permette di ottenere informazioni molto più approfondite. Oltre a migliorare la diagnostica del FOBT, quindi, potremo individuare la tipologia dell’alterazione del DNA e informazioni quali-quantitative sui livelli di rischio evolutivo sia di lesioni precancerose sia della stessa storia naturale del tumore individuato. Inoltre, il test può anche essere utilizzato nel monitoraggio dei soggetti già operati per tumore del colon che, come noto, sono esposti al rischio di successive recidive loco-regionali. Queste sono le applicazioni cliniche più interessanti, le quali richiedono però che il materiale fecale sia raccolto e conservato nelle migliori condizioni. Si potrebbero anche intravedere futuri sviluppi di utilizzo del test per monitorare, ad esempio, gli effetti terapeutici di trattamenti in soggetti con persistenza del tumore primitivo, ma questo aspetto richiederà ulteriori approfondimenti.”
La sopravvivenza a questo tipo di tumore è direttamente correlata con lo stadio in cui si trova al momento della diagnosi. È quindi evidente come una diagnosi precoce e non invasiva sia fondamentale nel ridurre la mortalità. Questo test, utilizzato in associazione al FOBT, permetterebbe di rendere più precoce e puntuale la diagnosi del tumore del colon-retto riducendo il numero di esami strumentali invasivi e costosi, e talvolta non necessari. In sintesi, i risultati che si otterranno grazie all’innovativo kit sono:
– possibilità di incrementare l’accuratezza diagnostica delle lesioni tumorali del colon, con conseguente aumento delle possibilità di cura, migliore prognosi dei pazienti e conseguente forte impatto sulla qualità di vita;
– diminuzione di test falsamente positivi, con un minore numero di esami strumentali invasivi;
– ottimizzazione dei costi per il Servizio Sanitario Regionale e Nazionale.
“La ricerca del sangue occulto nelle feci (FOBT), il test utilizzato per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto nei programmi di screening – ha detto Daniele Calistri, Responsabile U.O. Diagnostica molecolare avanzata e predittiva e tecnostruttura – presenta infatti una bassa specificità, dimostrata dai frequenti risultati falsamente positivi in caso di sanguinamento dovuto a ulcere, diverticolosi, malattia infiammatoria intestinale ed emorroidi. Questo determina il ricorso a successive indagini endoscopiche invasive e costose. Alcuni studi condotti dai ricercatori del nostro Istituto – continua il dr. Calistri – hanno dimostrato, invece, che la quantità dei frammenti di DNA di lunghe dimensioni nelle feci è significativamente più elevata nei pazienti con tumore del colon-retto rispetto ai pazienti con lesioni pre-cancerose e agli individui sani”.
Il kit di laboratorio sarà presto in commercio in Italia.