“La dolce vita”, “Ladri di biciclette”, “Amarcord”. Chi non ha visto almeno una volta nella vita uno di questi capolavori del cinema italiano e chi non ha sognato pensando di vestire i panni di uno degli attori e degli attrici? Adesso però immaginate di pensare a questi colossi del grande schermo neorealista pensando ai protagonisti che presentano delle disabilità fisiche. Un input può essere offerto dal cortometraggio intitolato «Se il mio film avesse le ruote. Storia del cinema in carrozza a rotelle», che prova a ricostruire, attraverso la rivisitazione di alcune scene celebri della storia del cinema, cosa sarebbe accaduto se al centro della narrazione, invece di protagonisti normodotati, ci fossero stati attori magari seduti su una sedia a rotelle.
Per realizzarlo è stata lanciata una campagna di raccolta fondi su una piattaforma di finanziamento dal basso valida fino allo scorso lunedì 4 marzo e che ha raccolto circa 5 mila euro. “E se Marcello non fosse stato in grado di entrare nella Fontana di Trevi con Anita Ekberg? Se ne “La dolce vita” di Federico Fellini il protagonista venisse invitato da Anita Ekberg ad entrare nella fontana di Trevi, ma il luogo, non accessibile alla sua carrozzina, non glielo permettesse, come evolverebbe il film?”. Con questa brave presentazione i ragazzi di “Abilissimi Protagonisti” hanno ideato il cortometraggio cercando di rivisitare in maniera ironica alcune scene famose della storia del cinema, così da creare una nuova e diversa storia della Settima Arte. “Grazie al contributo di chi crede nel nostro progetto – raccontano – potremmo completare le spese di produzione e realizzare una storia dove gli spettatori diventano produttori, parte attiva della realizzazione di un progetto e un film che vuole essere di tutti e per tutti”.
Gli interpreti del cortometraggio sono gli «abilissimi protagonisti» che hanno seguito il percorso didattico e filmico rivolto alle persone con disabilità residenti in Emilia Romagna, ideato e realizzato dalla casa di produzione cinematografica bolognese Zarathustra Film di Fabio Donatini insieme alla Pro loco di Casola Valsenio. La realizzazione del cortometraggio è l’ultima tappa dell’iniziativa di formazione cinematografica, durata due anni, cui hanno partecipato gratuitamente 15 persone con disabilità. I partecipanti, attraverso quattro workshop teorico-pratici tenuti tra il 2017 e il 2018 da professionisti del settore – registi, sceneggiatori e altri -, hanno potuto conoscere tutte le fasi di sviluppo di un progetto cinematografico, dalla scrittura alle tecniche di ripresa e recitazione, fino alla realizzazione di un prodotto filmico. “L’idea di un percorso formativo è nata parlando con un mio amico interessato al mondo dell’audiovisivo, colpito all’improvviso da una malattia che comporta disabilità motoria – ha raccontato al Corriere della Sera il regista Fabio Donatini -. Siamo riusciti a fare questi quattro corsi base gratuiti, grazie a eventi organizzati per raccogliere fondi e al sostegno di realtà private e fondazioni». Ora è arrivato il momento di mettere in pratica le conoscenze acquisite. Per realizzare il cortometraggio, gli «abilissimi protagonisti» hanno pensato al crowdfunding, chiedendo l’aiuto di tutti per completare il budget per le spese di produzione. Stanno già riscrivendo, in chiave ironica, scene famose della storia del cinema che vedono protagonisti attori con disabilità. «L’intento del cortometraggio è far sorridere e, allo stesso tempo, far riflettere sulle troppe barriere che ancora deve affrontare chi ha una disabilità – ha poi precisato Donatini -. Lavorare insieme, persone con disabilità e normodotate, ciascuna con le sue capacità, è stato un arricchimento reciproco