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ENDOMETRIOSI: IL MINISTRO DELLA SALUTE LORENZIN HA PERMESSO IL DIRITTO ALL’ESENZIONE FISCALE
Un nuovo passo da parte dello Stato nei confronti di una malattia cronica ginecologica dell’età fertile femminile: l’ endometriosi.
Dopo l’inserimento della patologia nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), per l’endometriosi è stato riconosciuto e approvato il diritto all’esenzione fiscale. La notizia è stata data dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Infatti, una volta individuata la malattia, c’è bisogno di un costante monitoraggio attraverso numerosi e costosi esami diagnostici per accertarne o meno la possibile evoluzione. Da oggi, le pazienti non dovranno più sostenere le spese sanitarie delle quali, invece, si farà carico il Servizio Sanitario Nazionale, e pagheranno solo il ticket. Per l’endometriosi al terzo o quarto stadio, le ASL prevedono un’esenzione totale per la sua cura, anche per le ecografie e le visite ginecologiche che in questi casi le donne effettuano almeno due volte l’anno.
Mutua Mba, società di mutuo soccorso, leader in Italia per numero di associati, da tempo segue le vicende legate all’endometriosi, una malattia, purtroppo, molto frequente che colpisce più di 150 milioni di donne in ogni fascia di età.
In quest’occasione, abbiamo chiesto il commento di Jessica Fiorini, vice presidente dell’Associazione Progetto Endometriosi (A.P.E.) Onlus, che ha detto: “Abbiamo letto la notizia e come sempre ci dispiace che vengano diffuse informazioni a mezzo stampa senza un’effettiva corrispondenza alla realtà. Abbiamo ricevuto numerose richieste da parte delle donne che seguono la nostra associazione che ci chiedono istruzioni su come ottenerla ed è mortificante dover ogni volta rispondere che purtroppo ancora non esiste nulla in tal senso. Secondo quanto riportato dai media, ‘le Asl prevedono un’esenzione totale per la sua cura, anche per quanto riguarda le ecografie e le visite ginecologiche che in questi casi le donne sono chiamate ad effettuare almeno ogni sei mesi’. Innanzitutto, si parla di esenzione per le donne che soffrono di endometriosi al III e IV stadio e sappiamo bene che la classificazione degli ‘stadi’ è ormai vecchia, sono anni che si parla proprio di questo nei numerosi convegni medici che organizziamo e ai quali forse sarebbe opportuno che ogni tanto partecipassero anche coloro che in politica si occupano dell’argomento. Il passaggio non ci è chiaro. Sappiamo, anche in questo caso grazie alla nostra esperienza a fianco dei maggiori specialisti italiani, che l’endometriosi si comporta in modo differente da donna a donna e necessita di una terapia personalizzata, è pertanto difficile capire come potrà essere strutturata una ‘esenzione totale per la sua cura’. Credo che solo la definitiva approvazione dei LEA potrà dare risposte in questo senso.
Ciò che è fondamentale e che continuiamo a ribadire, ma non sembra essere stato preso in considerazione, è stabilire per esempio che in tutte le AUSL si potranno fare con esenzione le visite ginecologiche, o la necessità di avere personale medico preparato che conosca la patologia.
E’ dal 2006 che in Parlamento si parla di endometriosi, in 10 anni si poteva e si doveva fare molto di più. Siamo naturalmente contente che finalmente l’attenzione cresca e questo soprattutto grazie al lavoro delle associazioni di pazienti e alla tenacia delle donne che in questi anni si sono battute per portare all’attenzione delle istituzioni una problematica totalmente ignorata, ma che colpisce 3 milioni di donne italiane.
Auspichiamo una maggiore collaborazione tra le istituzioni, le associazioni e gli specialisti. L’A.P.E., nei suoi 11 anni di attività, si è sempre impegnata in questo senso, abbiamo avuto negli anni grande disponibilità da parte delle istituzioni locali e dei medici coi quali abbiamo la fortuna di collaborare. Avremmo forse potuto dare il nostro contributo, dettato dall’esperienza ‘sul campo’, anche al Ministero della Salute, chissà che in futuro il Ministro non tenga in considerazione questo nostro appello”.
Si è da poco conclusa una manifestazione importante svoltasi a Cattolica “Accendiamo l’informazione”, com’è andata?
“Il 18 Giugno si è svolto il nostro evento nazionale. Come ogni anno, destiniamo una parte dei fondi che riceviamo dal 5X1000 a progetti specifici di informazione e questa volta abbiamo realizzato un’intera giornata informativa, alcuni tra i maggiori esperti italiani sono intervenuti e abbiamo raccolto un documentario con interviste e contributi in cui si possono trovare molte informazioni corrette sulla patologia. È un materiale prezioso per le donne che soffrono di endometriosi e ne consigliamo la visione a tutti, anche e soprattutto a coloro che sono chiamati a decidere sulla nostra salute”.
3 Comments
In regione Sicilia, i disoccupati non pagano nemmeno il tiket; io li sono, quindi per me è del tutto inutile questa legge. Quello che vorrei sapere é se devo continuare a pagare l’unico farmaco in grado di bloccare la malattia, ovvero il visanne. Sono 56€ ogni mese e credo che io come molte altre donne con questa patologia abbiano il diritto di curarsi gratis. Cordiali saluti.
Vorrei conoscere la risposta e se in merito ai nuovi “lea” ci sono delle novita’ x curarsi con la VISANNE. Grazie.
Buongiorno Dorotea, può contattare direttamente Jessica Fiorini, vice presidente dell’Associazione Progetto Endometriosi a questo indirizzo: info@apeonlus.com.