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Entro luglio arriverà Galcanezumab, il farmaco contro gli attacchi di emicrania

Prevenire l’emicrania? Da oggi è possibile. A darne il lieto annuncio è Gioacchino Tedeschi, presidente della Società Italiana di Neurologia spiegando che tra poche settimane, già nel mese corrente di luglio, il nuovo farmaco per la prevenzione dell’emicrania episodica e cronica sarà disponibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Il medicinale, a somministrazione mensile sottocutanea, con efficacia elevata e rapidità di risposta (primi effetti in poche settimane), si chiama “Galcanezumab”. Di lieto annuncio si tratta in effetti se si considera che l’emicrania si colloca al terzo posto della classifica delle patologie più frequenti al mondo (secondo l’OMS l’emicrania è secondo posto tra tutte le malattie che causano disabilità) e che solo in Italia interessa il 9% degli uomini e il 18% delle donne. Di questi, solo il 10% è curato adeguatamente.

Gli studi clinici dimostrano che Galcanezumab induce una riduzione del numero di giorni di emicrania di almeno il 50% nel 62% dei pazienti affetti dalla forma episodica (forma cronica 28%), di almeno il 75% nel 39% dei casi (forma cronica 9%) e del 100% nel 16% dei pazienti trattati. Inoltre, questo nuovo farmaco ha la capacità di ridurre considerevolmente il numero dei giorni di emicrania anche nei soggetti difficili, ovvero coloro che hanno fallito fino a quattro farmaci preventivi precedenti, e finora ritenuti potenzialmente refrattari: lo studio Conquer testimonia che l’efficacia di galcanezumab prescinde dai fallimenti terapeutici precedenti. L’esperienza diretta con Galcanezumab ha reso evidente un deciso cambiamento dello stile di vita del paziente il quale, riducendo il numero di giorni mensili di emicrania, vive le proprie giornate con maggiore serenità e spensieratezza.

Ma che cos’e’ l’emicrania? Di fatto si tratta di una patologia neurologica caratterizzata da episodi ricorrenti di mal di testa, più o meno acuto, che si presenta con attacchi che durano dalle poche ore a qualche giorno. A livello internazionale si stima che il 40% dei pazienti che fa uso di farmaci preventivi abbia una storia di fallimento o ha provato almeno tre farmaci diversi. Questa malattia, tra le prime e più frequenti al mondo, nel periodo tra la preadolescenza e la menopausa interessa circa il 27% della popolazione femminile e, rispetto all’uomo, nella donna gli attacchi sono più severi e disabilitanti.

Nei Paesi europei è stato calcolato che l’emicrania costa 111 miliardi all’anno tra costi diretti, indiretti e intangibili. Il primo impatto è sulla produttività, con 5 giorni di lavoro persi l’anno, ma ci sono aspetti che impattano la qualità della vita dei pazienti emicranici che vanno oltre il lavoro perso.

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