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Epatite, ogni anno 1,3 milioni di decessi su scala globale
Resta nelle schiere dei nemici della salute umana l’epatite che, ogni anno, provoca 1,3 milioni di morti nel mondo. A confermare questi dati è l’Istituto superiore di sanità (Iss) spiegando che dal 2015 al 2023 sono stati registrati trattamenti antivirali somministrati a oltre 250 mila pazienti. L’arma fondamentale resta la prevenzione: lo screening esteso a tutta la popolazione italiana adulta potrebbe portare nel giro di un decennio ad una riduzione importante di epatocarcinomi e decessi.
I riflettori si sono riaccesi su questa infiammazione delle cellule del fegato (cellule epatiche) determinata da un virus in occasione della Giornata Mondiale dell’Epatite istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel giorno della nascita di Baruch Blumberg (28 luglio 1925), il biochimico statunitense insignito del premio Nobel per aver scoperto nel 1967 il virus dell’Epatite B e sviluppato il primo vaccino. Come avviene generalmente in queste ricorrenze, la Giornata dedicata offre l’opportunità, tanto alla comunità scientifica quanto alla comunità civile, di accendere i riflettori su questa infezione e richiamare l’urgenza degli sforzi necessari per eliminare l’epatite come minaccia per la salute pubblica entro il 2030, obiettivo a cui hanno aderito nel 2016 i vari Paesi del mondo.
Quest’anno lo slogan è “It’s time for action” (È tempo di agire). È necessario accelerare le azioni volte a migliorare prevenzione, diagnosi e trattamento dell’infezione da HBV e HCV per salvare vite umane. Questo monito ci ricorda che la salute del fegato è fondamentale per la salute umana. È un organo prezioso, che svolge più di 500 funzioni indispensabili per vivere. Anche le epatiti virali agiscono in silenzio, con sintomi che compaiono solo quando la malattia è in fase avanzata. Sebbene esistano diversi tipi di virus dell’epatite (dalla A alla E), le epatiti B (HBV) e C (HCV) sono le più rilevanti e causano quasi 8.000 nuove infezioni ogni giorno a livello globale, che per lo più non vengono individuate. Ogni anno si contano oltre un milione di decessi legati alle epatiti, molti dei quali potrebbero essere evitati. Infatti per l’epatite B esistono vaccini e trattamenti efficaci e per l’epatite C è disponibile una cura.
Il Ministero della Salute ricorda che l’Italia ha finanziato lo screening nazionale gratuito per infezione da HCV, rivolto ai cittadini nati dal 1969 al 1989, agli utenti dei Servizi per le Dipendenze (SerD) e ai detenuti in carcere, già attivo o in fase di implementazione in diverse Regioni. L’adesione alle Linee Guida e alla normativa vigente per l’attuazione dello screening per HBV e HCV è tra gli obiettivi strategici del Piano Nazionale per la Prevenzione 2020-2025; la linea strategica degli interventi prevede la promozione dei protocolli gestionali multidisciplinari specifici attraverso gli strumenti e i canali idonei.