In Europa se ne discute da mesi, il Ministro della Salute Roberto Speranza ne ha parlato lunedì 29 marzo in occasione della riunione del G7 dei ministri della Salute tenutasi in videoconferenza. In vista dell’avvio della stagione estiva in piena pandemia tornano al centro del dibattito pubblico, sia europeo che globale, la sanità digitale e il certificato vaccinale. “Bisogna accelerare la discussione sul ‘green pass’ per arrivare ad una soluzione prima dell’estate, in modo da permettere la mobilità in maggiore sicurezza”, ha dichiarato il Ministro italiano in riferimento al certificato verde digitale necessario alla circolazione sicura all’interno dei Paesi dell’Unione Europea durante la pandemia.
In buona sostanza, si tratta della documentazione che non lascerà spazio a dubbi: coloro che al momento della partenza la presenteranno daranno la prova ufficiale di essersi sottoposti al vaccino contro il virus che impazza in tutto il mondo dalla fine del 2019, di essere negativi e di essere guariti dal Covid. Sarà disponibile, gratuitamente, in formato digitale o cartaceo, e includerà un codice QR e una firma digitale per assicurarne la sicurezza e l’autenticità del certificato. Il pass europeo – ha specificato in un’intervista il Commissario Ue per la Giustizia Didier Reynders – è un certificato verde per evitare divisioni e blocchi tra i Paesi Ue, e introdotto con l’unico scopo di agevolare gli spostamenti dei cittadini europei e garantire una piena ripartenza del turismo in vista dell’estate.
È importante tuttavia specificare che non si tratta di un pass vaccinale ma di un certificato di buona salute. Per poter viaggiare infatti non occorrerà essersi vaccinati ma sarà sufficiente avere un risultato negativo al test oppure dimostrarne la guarigione. Al momento il “Pass” è una proposta legislativa della Commissione europea che istituisce un quadro comune di riferimento comunitario, ma – come dimostrato anche dalle dichiarazioni del Ministro Speranza – sono diversi i Paesi UE che intendono trasformarlo in realtà.
I certificati saranno introdotti considerato il perdurare dell’emergenza sanitaria e avranno una validità fino alla cessazione della pandemia che sarà stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Nel caso in cui, sempre l’Oms dichiari una nuova emergenza causata dal Covid-19 o da una delle sue varianti, il sistema potrebbe essere riattivato.