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Estate 2023: ridotta la mortalità causata dalle alte temperature
Le infernali ondate di caldo estivo non sono state, poi, così drammatiche. A confermarlo sono i dati del Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG), descritti nella relazione curata dal Dipartimento di Epidemiologia ASL Roma1, che indicano una significativa riduzione dell’eccesso di mortalità nelle regioni del centro sud Italia rispetto agli anni precedenti. Nelle città del Nord, invece, si è registrato un calo della mortalità, con un eccesso del -5%.
“Per la prima volta – fa sapere il Ministro della Salute Orazio Schillaci – siamo tornati ai livelli precedenti al 2020. Questo significa che la strada intrapresa con le numerose iniziative messe in campo per rafforzare i servizi sanitari e per aiutare i cittadini ad affrontare le ondate di calore sta sortendo gli effetti auspicati”.
Ma quali sono le buone pratiche dell’Italia sulla gestione delle ondate di calore presentate alla COP28? L’aumento della consapevolezza dei cittadini rispetto ai rischi delle ondate di calore, raggiunta anche grazie alla diffusione di campagne di comunicazione istituzionale con il coinvolgimento come testimonial del presentatore Carlo Conti e la partecipazione del Ministro Schillaci ai Telegiornali nazionali, alla divulgazione di consigli per la popolazione redatti con la collaborazione delle federazioni degli ordini delle professioni sanitarie e la pubblicazione di bollettini di previsione e allarme sulle ondate di calore; il miglioramento della preparazione dei servizi sanitari, che hanno rafforzato i propri piani di emergenza per le ondate di calore, ad esempio tramite l’istituzione del “Codice calore” nei Pronto Soccorso, l’attivazione degli ambulatori territoriali 7 giorni su 7, per l’intera giornata, per gli accessi relativi agli effetti del caldo, il potenziamento del servizio di guardia medica, la riattivazione delle USCAR (Unità speciali di continuità assistenziale regionale) per favorire l’assistenza domiciliare. A queste si aggiunge: l’attivazione del numero di pubblica utilità 1500 “proteggiamoci dal caldo”, per fornire informazioni e assistenza ai cittadini, in particolare a quelli di età avanzata o con problemi di autosufficienza, fornendo un orientamento ai servizi socio-sanitari presenti sul territorio nazionale e svolgendo al tempo stesso anche attività di counseling telefonico.
Nell’ultimo anno inoltre, anche a seguito delle anomalie meteo registrate, il Ministero della Salute ha lavorato a un potenziamento del Piano per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, avviato nel 2005, attraverso specifici progetti del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), e coordinato dal Centro di competenza nazionale Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio, con lo scopo di favorire il coordinamento interistituzionale e fornire linee operative per la creazione di un sistema centralizzato di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute.