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Europei, Christian Eriksen e quell’arresto cardiaco che ha commosso il mondo

Europei, Christian Eriksen e quell'arresto cardiaco che ha commosso il mondo

Una foto che ha fatto il giro del mondo e un malore che ha tenuto tutti con il fiato sospeso. È diventata virale nell’immediato la drammatica esperienza vissuta sabato 12 giugno da Christian Eriksen, il calciatore danese dell’Inter, caduto a terra all’improvviso allo stadio Parken, a Copenaghen, durante la partita di calcio Danimarca-Finlandia, prima gara del Gruppo B degli Europei. Immediato è stato l’arrivo dei soccorritori che hanno praticato al giocatore 29enne un massaggio cardiaco anche con il defibrillatore e la respirazione bocca a bocca. Nelle immagini della partita si vede chiaramente il centrocampista danese che correndo rientra dalla linea di fondo, comincia a barcollare e cade da solo in avanti quasi senza forza. Le condizioni di Eriksen restano buone.

Il calciatore è stato ricoverato al Rigshospitalet per un arresto cardiaco. “Christian se n’era andato, era praticamente morto”. Questo il commento a caldo di Martin Boesen, il responsabile medico della Danimarca. “Era in arresto cardiaco. Non so come abbiamo fatto a rimetterlo al mondo, è accaduto tutto in maniera veloce. Io non sono un cardiologo, non posso scendere nei dettagli, per quello ci sono gli specialisti, esperti della materia”.

A seguito dell’episodio avvenuto in Danimarca, la FederCalcio ha comunicato che dal prossimo anno, i calciatori di Serie A e degli altri campionati italiani dovranno partecipare a dei corsi di primo soccorso, per essere pronti a fronteggiare situazioni simili. Nelle prossime licenze nazionali sarà introdotta l’obbligatorierà di corsi di formazione per i calciatori in primo soccorso. L’idea è di approntare, già per i prossimi mesi, in collaborazione con le Leghe di competenza e la Federazione medico sportiva, corsi specifici durante i ritiri estivi delle squadre.

Stando agli episodi di questo tipo avvenuti sul campo da gioco, negli ultimi anni solo in Italia si conta almeno una vittima ogni tre giorni per arresto cardiaco in piena attività fisica.

Spesso questi malori improvvisi potrebbero essere prevenuti con un semplice defibrillatore, il “salva-vite” per eccellenza: strumento che se da un lato è assolutamente previsto nelle grandi gare nazionali e internazionali, come nel caso di Parken, dall’altro è del tutto trascurato nelle piccole strutture di allenamento, durante le attività amatoriali, nonostante la Legge Balduzzi entrata in vigore nel 2012 a seguito del decesso del calciatore Morosini, ma non sempre e del tutto applicata (secondo la normativa il personale formato deve esserci durante le gare, ma non per forza in allenamento, e l’84% delle vittime sono non tesserati).

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