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Farmacie, maggiore autonomia. Le nuove disposizioni del decreto Semplificazioni
Possono somministrare ai maggiori di 12 anni tutti i vaccini, non più solo quello contro il Covid-19, e offrire maggiori servizi in un’ottica di medicina di prossimità: dalla telemedicina alla possibilità di scegliere il proprio medico curante e il pediatra di libera scelta tra quelli convenzionati con il servizio sanitario regionale. Cambio anche per la tradizionale insegna che sarà composta dalla croce verde e dalla scritta “Farmacia dei servizi”.
Sono queste le recenti disposizioni sul fronte delle farmacie contenute nel nuovo pacchetto di semplificazioni rivolte a cittadini e imprese e approvato a marzo dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro Paolo Zangrillo. Quella della “farmacia” è una storia lunga e articolata che nei secoli ha però mantenuto sempre l’elemento distintivo della prossimità alla persona. Tra la metà dell’‘800 e la metà del ‘900, questo importante presidio sociale subì una vera e propria metamorfosi, trasformandosi in quello che sarà, soprattutto nel passaggio del secolo, un vero modello ispiratore e di confronto per costruire la farmacia del futuro. Nel presente la farmacia è diventata sempre di più un servizio accessorio che, in alcuni casi, ha sostituito l’ambulatorio di quartiere conquistando una centralità urbana soprattutto sul fronte dell’erogazione dei servizi alla persona.
Non a caso, consapevole di questo ritrovato protagonismo civico, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) ha bene accolto le nuove disposizioni dell’Esecutivo che consentono alle farmacia di estendere le prestazioni che potranno essere effettuate dai farmacisti di comunità. “È un importante passo in avanti – si legge nella nota diramata dall’Associazione – per avvicinare la sanità ai cittadini e rendere il servizio sanitario più efficiente ed accessibile, soprattutto sul fronte della prevenzione, anche grazie al rafforzamento della telemedicina e in una logica di collaborazione con i medici e gli altri professionisti sanitari. Auspichiamo ora che l’iter parlamentare possa portare in tempi rapidi all’approvazione del disegno di legge, in linea con quanto previsto dal PNRR e con il nuovo modello di assistenza territoriale delineato dal DM 77”.
Sempre secondo FOFI il percorso intrapreso dal Governo riconosce al farmacista il ruolo decisivo svolto durante gli anni difficili della pandemia, che ha rappresentato uno spartiacque decisivo per il Paese e per il suo Servizio Sanitario Nazionale. Oggi, il rafforzamento delle funzioni dei farmacisti trova il fondamento nelle due parole d’ordine della sanità post-Covid, prossimità e prevenzione, e si inserisce nel necessario percorso di ricostruzione del tessuto di assistenza socio-sanitaria sul territorio, nell’ambito del quale questi professionisti ricoprono un ruolo di primo piano nella promozione della salute, operando in stretta sinergia con gli altri professionisti sul territorio. La pensano diversamente invece le Regioni secondo cui queste nuove disposizioni corrispondono per i territori a un incremento importante della spesa.