Improvvisa comparsa di febbre, brividi, nausea ed esantema su tutto il corpo. Tra i genitori, e i pediatri, aumenta la preoccupazione per la scarlattina, malattia esantematica e contagiosa, caratterizzata da un’incubazione breve (dai 2 ai 5 giorni) e dalla presenza di infiammazioni che debilitano la persona a cui viene diagnosticata, perlopiù bambini dai 2 agli 8 anni. Nonostante i numerosi casi segnalati in Italia nelle ultime settimane, ad oggi – fanno sapere gli esperti – non ci sono motivi di allarme, ma al fine di evitare complicanze è necessario sottoporsi al tampone in caso di sintomi gravi, come ad esempio una colorazione prima biancastra e poi rossa della lingua e un esantema con minuscole macchioline rilevate rosso acceso sul torace e sull’inguine.
Certo, ciò che realmente preoccupa è un dato sopra tutti gli altri: dal 2020 allo scorso anno, con il virus del Covid-19 nell’aria e con le relative misure di contenimento, la scarlattina era quasi del tutto scomparsa, ma con il nuovo anno tutti i patogeni hanno ripreso a circolare ed è tornata a diffondersi trai banchi delle scuole materne e tra i bambini.
Questa malattia è causata dallo Streptococco Beta Emolitico di gruppo A (SBEGA), batterio che produce una tossina, detta tossina piogenica, che passa in circolo provocando l’esantema e gli altri sintomi tipici della malattia. Si trasmette per via aerea con le gocce di saliva, con tosse e starnuti, da un bambino malato o portatore (presenza senza sintomi) del germe che è di regola a carico della faringe, molto più raramente della cute. Interessa prevalentemente i bambini dopo il secondo anno di vita e non si presenta mai prima del sesto mese di vita. Come accade esattamente nel corso di queste settimane, è più frequente nei mesi invernali. Rispetto alle altre malattie esantematiche come rosolia, morbillo e varicella, ad oggi non esiste vaccino per la scarlattina e, una volta avuta, non si è immunizzati.
Nel corso degli ultimi mesi il primo allarme è stato lanciato nel Regno Unito dove si contavano 7 casi di bambini deceduti a causa di infezioni invasive da Streptococco beta-emolitico di gruppo A.